Nel pomeriggio di domenica scorsa i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Manfredonia, a seguito della richiesta di aiuto pervenuta al 112 da parte di una giovane donna, che lamentava l’atteggiamento violento da parte del suo compagno, sono intervenuti in un appartamento di via Alfonso La Marmora.
Giunti sul posto, i militari hanno saputo di una serie di maltrattamenti da parte dell’uomo, ai danni della propria compagna, 25enne e madre dei loro tre bambini, che duravano già da circa cinque anni, consistenti in vessazioni, insulti, violenti strattonamenti e minacce, sempre innescati da banalità.
Quella sera l’uomo, che pretendeva che la compagna stesse sempre a casa, vietandole di uscire anche con le amiche, di fronte alla sua esasperata dichiarazione di volersi separare aveva dato in escandescenze e, anche dopo l’intervento dei Carabinieri, che cercavano di portarlo alla ragione, la minacciava ripetutamente e gravemente di morte, venendo così arrestato nella flagranza del reato di maltrattamenti contro familiari o conviventi.
A finire in manette è stato TOMAIUOLO Pietro, 31enne di Manfredonia, già conosciuto dai militari per le pregresse vicende che lo avevano già visto coinvolto.
L’uomo, secondo le disposizioni del Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, è stato dunque condotto presso il carcere di Foggia, dove in passato era già stato ristretto per altri motivi,.
La mattina di martedi si è tenuta l’udienza di convalida con giudizio direttissimo, a seguito della quale il Giudice del Tribunale di Foggia ha condannato il TOMAIUOLO alla pena di un anno e quattro mesi di reclusione.