Brutto scivolone interno del Foggia che subisce una dura lezione dal Crotone dell’ex Stroppa (0-2) e spreca una ghiotta opportunità per portarsi fuori dalla zona retrocessione. La bella vittoria di Carpi e i due punti restituiti dalla Corte d’Appello Federale evidentemente hanno avuto un effetto negativo sui rossoneri. Apparsi poco convinti e in disarmo già dalle prime battute della gara (2 gol 2 subiti in soli 14’) e poco incisivi dei restanti 80’ e passa per tentare almeno un “miracoloso” pari. Niente di niente. Il Foggia versione serale è stato la brutta copia di quello ammirato nella sfida di Carpi. Eppure c’erano tutti gli ingredienti per avere delle motivazioni per far bene o quantomeno per non perdere un match così importante e delicato, contro una diretta concorrente. Che, si badi bene, era ultima in classifica, ma col look ampiamente rifatto dalle operazioni di mercato. E, ne siamo certi, la compagine di Mister Stroppa riuscirà a tirarsi fuori dalla zona calda. Al contrario del Foggia che, se non troverà le giuste motivazioni e almeno 2/3 elementi in grado di dare una svolta a questa squadra, sarà dura fino alla fine. E’ andato in confusione anche il Mister Padalino nel non essere riuscito ad opporre un undici capace di contrastare gli avversari molto più determinati e numericamente meglio disposti in campo. La supremazia a centrocampo e la velocità delle punte del Crotone ha messo in crisi il debole “apparato” rossonero. Un 3-4-1-2 che ha regalato un uomo (determinante) a centrocampo. E’ bastato un abbozzo di pressing per consentire a Rohden (6’) di rubar facilmente palla ad Agnelli, di percorrere liberamente palla al piede oltre trenta metri e superare Noppert con un bel diagonale. Il Foggia, a dire il vero ha avuto subito la reazione. Ma Tonucci (10’) si è divorato il pallone del possibile 1-1 dall’altezza del dischetto del calcio di rigore. Pochi minuti dopo ha preso la seconda padellata in faccia che ha chiuso il match. Ancora Rohden ha crossa lungo per Simy che, a sua volta, ha servito l’accorrente Zanellato (14’) bravo ad inserirsi tra due “statuine” in rossonero e ad infilare Noppert per la seconda volta. La reazione del Foggia c’è stata anche stavolta. La firma dei tentativi è di Kragl. Molti fuori misura per il classico “pelo” e quando ha inquadrato la porta, c’è stato Cordaz (18’) a negare il gol che avrebbe potuto riaccendere la sfida. Il Crotone s’è ben posizionato e non ha consentito al Foggia di produrre un calcio di qualità. Ed anzi ha sfiorato a più riprese il tris. Il Foggia ha fatto molta fatica, sia nell’evitare di subire il terzo gol, sia nel provare a costruire azioni di un certo rilievo. Padalino non è riuscito a trovare le giuste contromisure sia per frenare l’impeto offensivo dei pitagorici, sia nel sistemare meglio i suoi uomini anche ricorrendo ai cambi. L’idea Deli alle spalle delle punte poco mobili s’è rilevata un vero autogol. E anche i cambi effettuati fanno discutere parecchio. Nella ripresa il Foggia ha prodotto solo uno sterile ed inutile possesso palla in termini percentuali. L’unica possibilità di riaprire le sorti del match è stata propiziata dai piedi del solito Kragl (l’unico in sufficienza piena) sul cui cross Martinelli (20’) ha inzuccato a colpo sicuro ma la sfera s’è infranta contro il palo. Poi davvero molto poco davanti ai 7.000 che hanno sfidato freddo e gelo per non far mancare calore e sostegno ai propri beniamini. Peccato. Sarà dura ma bisogna crederci. E, soprattutto, correre ai ripari.