Comincia nel peggior modo possibile il girone di ritorno del Foggia. Cioè con la sconfitta interna (0-1) con il Pescara dell’ex Zeman. Un risultato che, per quanto visto nei 93’ (???) minuti complessivi di gioco, sta molto stretto ai padroni di casa. Che pur avendo dominato la prima frazione non sono però riusciti a capitalizzare le varie occasioni da rete create. Un vero peccato. Anche perché, obiettivamente, di fronte c’era una compagine che, tutto sembrava, fuorché “zemaniana”. Gli ospiti, infatti, per nulla trascendentali, sia sul piano del gioco che della corsa, hanno messo a frutto una delle due occasioni da rete avute in tutta la gara. Ma, purtroppo, hanno avuto ragione e portato a casa tre punti d’oro. Sia pur non meritati. Il Foggia, invece, deve continuare a prendersela con se stesso, per l’incapacità evidenziata in fase di finalizzazione. Di buono c’è da mettere in risalto la prova dei nuovi arrivati. Kragl su tutti. Ma anche Greco ha fatto vedere buone cose e Zambelli e Tonucci hanno confermato di valere abbondantemente la categoria. Con un maggior rodaggio e con altri elementi che saranno a disposizione sin dalla prossima gara di Chiavari, sicuramente si potrà riprendere a far punti e dar fiato ad una classifica che, nella prima di ritorno, non è stata deficitaria solo perché le dirette concorrenti hanno segnato il passo. Ma dal prossimo turno, sarà obbligatorio far punti. Come detto, alla ripresa del campionato, Mister Stroppa ha a disposizione una rosa molto rinnovata. Il tecnico dei rossoneri punta ancora sul 3-5-2 da contrapporre al 4-3-3 di Zeman. In porta, dopo la prolungata assenza, si rivede Guarna. La difesa a “3” è composta da Loiacono, Tonucci e Camporese. Il centrocampo, con la presenza di Zambelli, Agnelli, Agazzi, Greco e Kragl dovrebbe garantire equilibrio tra i reparti. In attacco è inizialmente presente la coppia Mazzeo-Nicastro, entrambi recuperati dai problemi fisici. La voglia di far bene da parte dei rossoneri si evidenzia sin dal 1’. La squadra è compatta e ben messa in campo. Prende in mano le redini del gioco e mette in pratica belle giocate e conseguenti occasioni da finalizzare. Peccato che il Foggia riesca a rendersi pericoloso ma sia perseguitato dalla sfortuna. Per due volte, nel giro di poche manciate di secondi, Nicastro (9’), prima con un colpo di testa timbra la traversa e poi (10’), dopo aver dribblato un avversario, manda la sfera sul palo. Il gioco del Foggia è avvolgente e sotto la spinta dei 15.000 mette in evidenza Kragl (11’). Autore di un gran tiro da fuori area e Fiorillo è costretto alla respinta. Per la prima volta si vede il Pescara con Brugman (18’) ed il tentativo dai sedici metri vanificato dalla respinta di Guarna. Ma dura’ solo un attimo. Il Foggia riprende a girare ad alti giri e gli ospiti appaiono notevolmente in difficoltà. Mazzeo (27’) diventa egoista e con un tiro a “giro” trova pronto Fiorillo, mentre alla sua sinistra c’è Nicastro libero da marcatura che impreca per il mancato assist. Continua a spingere forte il Foggia ma non concretizza. Sull’invitante cross di Kragl, ancora Mazzeo (31’) non riesce a girarla in rete. Il Pescara, sinora sornione, invece, alla prima vera occasione passa. Dalla sinistra Mazzotta, tutto solo, mette al centro e Mancuso (44’) spinge la sfera in rete in rete. Una vera mazzata per il Foggia che chiude la prima frazione in svantaggio, dopo aver ripetutamente mancato il gol. In chiusura di tempo, Agazzi (45’) con un rasoterra fa la barba al palo. L’incerto Sig. Sacchi, incredibilmente, non concede recupero. Inizia la ripresa e Nicastro (3’) per poco non beffa Fiorillo con un tocco che termina di poco a lato. Anche Agnelli (9’) vanifica, di testa, l’ottimo servizio di Greco dalla sinistra. L’azione del Foggia man mano si affievolisce. Il fiato comincia a mancare e non si riesce più ad essere pungenti come nella prima parte di gara. Per cui Stroppa ricorre ai cambi. Proprio il primo, Deli (22’), da buona posizione calcia fuori dallo specchio della porta. Poi entrano anche Beretta e Scaglia rispettivamente per Nicastro e Zambelli. Cambi che non producono effetti positivi. Nel finale palla-gol per Beretta (44’) che, da ottima posizione, sciupa in malo modo calciando tra le braccia di Fiorillo. Dopo soli 3’ di recupero concessi dalla direzione di gara (il trio visto allo Zaccheria davvero insufficiente), arriva il triplice fischio che sancisce la vittoria degli ospiti. Al Foggia rimane il bel gioco mostrato. Ma i tre punti vanno al Pescara.
FOGGIA – PESCARA 0 – 1
Marcatore: 44’ p.t. Mancuso.
Foggia (3-5-2): Guarna 6; Loiacono 6.5, Tonucci 6.5, Camporese 6; Zambelli 6 (26’ s.t. Scaglia s.v.), Agnelli 6, Agazzi 6, Greco 6 (14’ s.t. Deli 6), Kragl 6.5; Mazzeo 5.5, Nicastro 5.5 (21’ s.t. Beretta 5.5). A disposizione: Tarolli, Figliomeni, Fedato, Martinelli, Gerbo, Floriano, Celli, Ramè Sanchez. All.: Stroppa 5.5.
Pescara (4-3-3): Fiorillo 6; Crescenzi 6, Mazzotta 6, Coda 6, Perrotta 6; Brugman 6.5, Valzania 5.5 (34’ s.t. Coulibaly s.v.), Proietti 5.5; Mancuso 6.5, Pettinari 5.5, Capone 5 (1’ s.t. Baez 6). A disposizione: Savelloni, Balzano, Kanoutè, Elizalde, Cocco, Campagnaro, Carraro, Cappelluzzo. All.: Zeman 6.
Arbitro: Juan Luca Sacchi di Macerata 5.
1° Ass.: Stefano Bellutti di Trento 5.
2° Ass.: Giovanni Luciano di Lamezia Terme 5.
4° uomo: Daniele De Santis di Lecce.
Note: Giornata soleggiata e terreno in buone condizioni. Spettatori 15.000 circa (400 i tifosi abruzzesi al seguito). Ammoniti: Deli (F), Proietti, Crescenzi (P). Angoli: 4 – 3 per il Foggia. Recuperi: 0’ e 3’.