Terza sconfitta di fila del Foggia che deve arrendersi anche al Pescara (1-0). Si fa dura per la compagine allenata da Grassadonia, sempre più ultima e distante in classifica dalla zona salvezza. Anche nella sfida alla squadra abruzzese il Foggia deve recitare il mea culpa. Le infelici scelte iniziali del tecnico rossonero, eccessivamente “prudenziali”, hanno senz’altro penalizzato dal punto di vista del gioco. Quando poi ha messo mani alla “panchina”, manco a farlo apposta, i suoi ragazzi sono saliti notevolmente di tono. Si sono procurati un penalty con il neo entrato Galano che Mazzeo ha spedito contro la traversa. L’episodio ha senz’altro inciso sul morale della squadra che si è lasciata sorprendere in una delle poche azioni “costruite” dal Pescara. Infatti, fino a quel momento i padroni di casa si erano affidati solo ad azioni di rimessa. Nei 20’ finali, recupero compreso, la reazione c’è stata ma non è stata sufficiente ad evitare la sconfitta e ad aggiungere un mattoncino a quella che dovrà essere la costruzione della salvezza. Di sicuro c’è molto da rivedere nello schieramento dauno. Sia nella scelta degli uomini, sia nel cercare schemi, soprattutto in chiave offensiva che, al momento, sono soltanto nei desideri della tifoseria. Non servono i proclami ma determinazione e idee chiare. Cosa che, almeno al momento, mancano in casa rossonera. Solitamente quando la squadra subisce un paio di sconfitte si cerca di trovare le soluzioni. Invece rispetto alla sfida precedente persa col Palermo, Mister Grassadonia cambia un solo uomo: Loiacono al posto di Tonucci, proponendo ancora il 3-5-2. Dalle prime battute si nota un Foggia deciso a far bene. Mantiene il pallino del gioco, propone buoni fraseggi ma quando prova a verticalizzare si spezza l’incantesimo. Appare davvero difficile intravedere trame di gioco che possano creare pericoli per Fiorillo. L’equilibrio regna sovrano anche perché il Pescara non ha fretta e si adegua ai ritmi bassi. Non trovando la soluzione con il “gioco” il Foggia prova la soluzione individuale il Foggia con Carraro (4’) dal limite ma il tiro è impreciso. Il Pescara si affida esclusivamente al contropiede sfruttando gli errori degli avversari nella trequarti. E potrebbe approfittare proprio di una ripartenza ma la conclusione di testa di Perrotta (11’), solo davanti a Bizzarri, termina fuori bersaglio. Una delle poche azioni rossonere intraviste nella prima parte di gara è frutto di una casualità. Kragl ruba palla e serve Chiaretti (23’) che addomestica la sfera e prova con un diagonale, facilmente neutralizzato da Fiorillo. I rossoneri non riescono a sfondare sulle fasce e difficilmente imprimono velocità alle azioni offensive. Il Pescara, pur stazionando quasi esclusivamente nella propria metà campo, si difende con ordine senza concedere molte opportunità. Termina così la prima frazione, senza particolari emozioni. Si ricomincia a giocare e i rossoneri aumentando il ritmo mettono almeno in ansia gli avversari. Zambelli (3’) crossa per Mazzeo ma Fiorillo sventa il pericolo, Dal successivo corner Chiaretti (4’) calcia a rete e Camporese, da ottima posizione, non riesce ad intervenire. Ancora Chiaretti (11’), dopo lo scambio con Mazzeo, calcia sull’esterno della rete. Pillon vede i suoi in pericolo ed effettua due cambi per cercare di arginare gli avversari. La mossa è azzeccata ed anzi Monachello (20’) si fa spazio al limite dell’area e spedisce la sfera poco lontano dal palo. Grassadonia trova la contromisura rispondendo con Galano al posto di Chiaretti. L’ingresso dell’ex barese infiamma il match. Il Foggia innesca la marcia più alta e proprio Galano, sfuggito alla morsa di Machin viene steso in area e si procura un calcio di rigore. L’opportunità di passare in vantaggio però svanisce subito in quanto Mazzeo (22’), dal dischetto, manda la sfera contro la traversa. Il Pescara, scampato il pericolo, si porta in avanti e, sia pure inaspettatamente, passa in vantaggio. Memushaj inventa e Gravillon (28’), lasciato colpevolmente solo al centro dell’area piccola, la manda in rete. Sarà il gol che decide il match. Il Foggia non ci sta a perdere e Grassadonia tenta il tutto per tutto. Inserisce anche Cicerelli e proprio l’esterno rossonero costruisce per Mazzeo (33’) e sul colpo di testa, Fiorillo si salva in angolo. Il Pescara è chiuso negli ultimi venti metri e subisce il forcing rossonero. Ma è sempre pericoloso quando riesce a portarsi in attacco. Mancuso (39’) in “solitaria” fallisce il gol del 2-0. Ovviamente, col Foggia proteso in attacco alla disperata ricerca del gol del pari, il Pescara potrebbe sferrare il colpo del ko. Nemmeno i 5’ di recupero bastano ad un Foggia lontano parente di quello brillante degli ultimi anni per evitare la terza sconfitta.
Pescara – Foggia 1-0
Marcatori: 28’ s.t. Gravillon .
Pescara (4-3-3): Fiorillo 7; Ciofani 6 (42’ s.t. Campagnaro s.v.), Gravillon 7, Perrotta 6, Del Grosso 6; Memushaj 6.5, Kanoutè 5.5 (6’ s.t. Machin 5.5), Brugman 6; Mancuso 6, Monachello 6, Capone 5.5 (12’ s.t. Antonucci 6). A disposizione: Kastrati, Fornasier, Balzano, Cocco, Marras, Palazzi, Crecco, Melegoni, Del Sole. Allenatore: Giuseppe Pillon 6.5.
Foggia (3-5-2): Bizzarri 6; Loiacono 6 (30’ s.t. Cicerelli 6), Camporese 5.5, Martinelli 5.5; Zambelli 5.5, Agnelli 5, Carraro 6 (42’ s.t. Gori s.v.), Deli 5, Kragl 6; Chiaretti 5.5 (20’ s.t. Galano 6), Mazzeo 5. A disposizione: Sarri, Noppert, Ranieri, Tonucci, , Gerbo, Boldor, Arena, Ramè, Busellato. Allenatore: Grassadonia 5.
Arbitro: Luigi Pillitteri di Palermo 6;
1° Assistente: Marco Chiocchi di Foligno 6;
2° Assistente: Vittorio Di Gioia di Foligno 6;
Quarto Uomo: Antonio Rapuano di Rimini.
Note: Terreno in buone condizioni. Spettatori 6.500 circa. Ammoniti: Ciofani, Perrotta, Machin, Memushaj (P), Deli, Loiacono (F). Angoli: 4 – 3 per il Foggia. Recuperi: 0‘ – 5′.