L’ex Distretto Militare di Foggia potrebbe tornare in qualsiasi momento al Demanio dello Stato grazie alla sciatteria dell’amministrazione Landella e del suo Segretario Generale. Gli atti sottoscritti dal Comune di Foggia parlano chiaro”. Lo ha detto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Giuseppe Mainiero che aggiunge: “Nel verbale di consegna dell’ex Caserma Oddone da parte della Direzione Regionale della Puglia e Basilicata del Demanio al Comune di Foggia, firmato in data 28/05/2015, si conveniva, all’art. 3, che: “trascorsi tre anni dal trasferimento, qualora all’esito di apposito monitoraggio effettuato dall’Agenzia del Demanio risultasse che il Comune di Foggia non utilizzi il compendio oggetto del presente provvedimento lo stesso rientrerà nella proprietà dello Stato. Ad oggi l’ex Distretto Militare non è destinato per finalità istituzionali, come deliberato dal Consiglio comunale in data 20/03/2015 ospitando numerose famiglie che utilizzano la struttura come propria residenza e lo stesso Comune di Foggia non ha dato effettività alla finalità pubblico-istituzionale, nonostante l’ex Caserma “Oddone” fosse entrata a far parte del patrimonio disponibile dell’Ente.
A confermalo è il Tar della Puglia di Bari, che recentemente ha sospeso l’efficacia delle Ordinanze di sgombero firmate dal Segretario Generale dott. Maurizio Guadagno, eccependo il fatto che il Comune di Foggia non avendo perfezionato gli atti non sarebbe stato nella titolarità del cosiddetto “potere diautotutela pubblicistica”. Per tali ragioni il Tar della Puglia di Bari ha sollevato un difetto di giurisdizione sostenendo che questa materia sia competenza del Giudice Ordinario e non della magistratura amministrativa.
Un pasticcio che farà perdere al Comune di Foggia un bene importante, con conseguente danno erariale, per il quale ho provveduto ad inoltrare formale esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti. Il Comune di Foggia, con note del 21/07/2015, intimava infatti alle famiglie residenti nell’ex Distretto Militare di rilasciare i relativi locali entro la data del 31 Agosto 2015, per poi inviare altra comunicazione di segno opposto, in data 3/11/2015, attraverso la quale invitava le famiglie ad effettuare a proprie spese i lavori di collegamento delle singole utenze di energia elettrica ed idrica, senza, però, reiterare la richiesta di rilascio dei relativi locali. In pratica dopo aver intimato lo sfratto, si è proceduto a realizzare interventi per far sì che potessero restare.
Nonostante il TAR Puglia abbia stabilito che il costo delle forniture domestiche debba essere sostenuto dai dalle famiglie che hanno impugnato le Ordinanze di sgombero poi “congelate” le utenze dell’acqua sono state regolarmente quietanzate dal Comune di Foggia, cagionando un evidente “danno erariale” all’Ente. Infatti, fatta eccezione per la fattura n. 117001168216 del 12 aprile 2017 di € 2.660,41 emessa dall’acquedotto Pugliese e regolarmente riversata dai ricorrenti a seguito della nota del Segretario Generale del 25/7/2017 prot. 74743 inviata all’avv. Alfonso Buono in nome e per conto delle parti da Egli rappresentate e difese, le altre fatture, per svariate decine di migliaia di euro, sono state “illegittimamente” pagate dal Comune di Foggia, senza che il Segretario Generale, responsabile del Patrimonio procedesse “all’inoltro” ai residenti così come stabilito dal TAR PUGLIA.
Sul punto si evidenzia come lo stesso Comune abbia, sempre a proprie spese provveduto ad installare n. 24 contatori AQP con la realizzazione di 3 nicchie, con relative portelle metalliche e serratura di chiusura (ad oggi ancora in disuso) più
l’installazione di contatori ENEL ed allacciamento collettivo per 24 forniture in bassa tensione costati al comune 42 mila euro determinazione del 22/01/2016 REG n.103).
All’esposto inoltrato alla Corte dei Conti ho altresì allegato un elenco completo delle utenze idriche intestate al Comune di Foggia dove si evidenzia come l’Ente continui ad essere intestatario di utenze ad uso esclusivo di privati siano esse civili abitazione, anche abusive, associazioni, e locali adibiti addirittura ad attività commerciali.
Ma l’aspetto più inquietante è che il Comune di Foggia avrebbe potuto risolvere agevolmente l’intera vicenda degli occupanti l’ex Distretto Militare disponendo di ben 30 alloggi, che oggi sarebbero potuti essere ultimati, se solo l’Amministrazione Landella ed il “suo” Segretario Generale avessero dato attuazione agli atti amministrativi già in essere dalla precedente amministrazione.
Con la Deliberazione n. 176 del 10/04/2014 del Consiglio Comunale, e successivamente con la n. 54 del 28/05/2014 della Giunta Comunale veniva individuata la localizzazione di numero 30 alloggi comunali che il Consorzio U. Coop Casa avrebbe dovuto realizzare e cedere gratuitamente al Comune di Foggia al fine di fronteggiare l’emergenza abitativa”.