“Tagliato, inaugurato”. Tessa Gelisio conia una nuova formula per l’inaugurazione di Libando sulla falsa riga della sua popolare rubrica, in onda sulle reti Mediaset, Cotto e Mangiato. Madrina di quella che è stata definita l’edizione in rosa – il tema è Cucina Madre – la conduttrice rivela al pubblico di aver imparato a mettere le ‘mani in pasta’ sotto la guida esperta della nonna. Non poteva esserci, quindi, un battesimo migliore per la quinta stagione del Festival enogastronomico di Foggia.
Ad aprire le danze come sempre la cerimonia del taglio del nastro, un momento corale che ha visto sul palco di c.so Vittorio Emanuele (una delle nuove location di Libando e destinata ai produttori) lo ‘staff’ che ha portato in città la primavera dello streetfood. Dal Comune, capitanato dall’assessorato alla Cultura, Giuliani-Dicesare, accompagnati per l’occasione dagli assessori Bove e Amorese, alla ‘ditta’ sprint Fracasso-Liguori che promuove, produce e perfeziona di anno in anno quello che possiamo assolutamente definire ‘il fenomeno Libando’. Sul palco anche il giovane designer foggiano Romano Baratta – riconosciuto a livello mondiale – esperto di installazioni di Light art che ha voluto importare ‘a casa’ curando, così, gli allestimenti che impreziosiscono di fatto tutto il perimetro della kermesse. Impossibile non notarli: è il rosso, il simbolo della cucina, del fuoco, il colore scelto per illuminare la sua Foggia.
Ma cosa dire di Libando che non sia già stato detto e raccontato negli anni precedenti? È un’esperienza che, aldilà delle impressioni raccolte per i vicoli, tra i food truck e le piastre fumanti e affidate alla scrittura, va vissuta. Il consiglio è di immergersi tra i profumi del mare e della terra, dai gamberi fritti alla carne arrostita, dagli odori delle spezie immerse nella paella valenciana alla dolcezza della polpa di pomodoro, pezzo forte della vera pizza napoletana.
E poi piada, paposcia, panuozzo, salumi, girandole di patate fritte, dolci, birra e vino.
Da mangiare passeggiando. Il percorso è una sorta di Limbo del gusto: c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Si spera di uscirne ‘vivi’ domenica sera portando a casa solo un paio di chili in più.
Per ‘fortuna’ c’è la musica che, dopo e durante l’assalto ai panini, ci consente di smaltire: ieri sera ad esempio, a far da padrona , in vico Ciancarella una straordinaria performance affidata all’esperienza di un dj del calibro di Claudio Coccoluto, re indiscusso della consolle, e all’intraprendenza del più giovane torniante d’Italia, il grottagliese Diego Lenti, che dal vivo ha dato forma e vita alla creta. È Up to the Jefu, l’evento che promuove il territorio attraverso musica, vino, gastronomia, arte. Sbarcato, proprio, nel posto giusto, Libando.
La festa continua. Tutto il weekend, in piazza Battisti, piazza De Sanctis, via Duomo, piazza Purgatorio, nell’isola pedonale e in piazzetta Marconi.