“Trasformismo è il ‘valore’ politico a cui si ispira il nuovo gruppo consiliare costituito nell’esclusivo interesse dei suoi componenti e del sindaco Landella, non certo il “senso di responsabilità” verso la città”. Lo dice a voce alta il capo gruppo del Partito Democratico al Comune di Foggia, Augusto Marasco che aggiunge:
“Landella è lo stesso sindaco che due dei tre ex-consiglieri di minoranza, Saverio Cassitti e Leonardo Iaccarino, erano pronti a sfiduciare in Consiglio comunale determinando lo scioglimento anticipato dell’Assise e il commissariamento “lungo e doloroso” (cit. Franco Landella) che oggi s’impegnano a scongiurare offrendo sostegno ad un’Amministrazione in apertissima crisi.
Per la precisione, Iaccarino è stato l’estensore di una prima mozione di sfiducia, poi archiviata in un cassetto, e il sottoscrittore di quella che ho personalmente redatto, e che ha ottenuto 12 delle 13 firme necessarie alla sua presentazione per cercare di porre fine al coma amministrativo indotto dall’incapacità, l’incompetenza e l’inconcludenza di Landella e della sua Giunta.
All’appello rispose favorevolmente Saverio Cassitti e non Sergio Clemente, la cui appartenenza al gruppo consiliare del Partito Democratico era oramai cessata formalmente da almeno due anni.
Francamente, faccio fatica a comprendere quale possa essere l’apporto politico che il ‘gruppo dei tre’ potrà fornire a Landella e sono curioso di conoscere quale sarà la contropartita di sottogoverno promessa ad uno o a ciascuno di loro.
Di una cosa però sono certo: il sindaco avrebbe fatto meglio, proprio per il bene della città, a confermare le proprie dimissioni ed a chiudere la sua pessima esperienza amministrativa preservando il minimo sindacale di dignità”.