“Perchè tanto tempo per intervenire?” Lo domandano CSN ONLUS e WWF Foggia tramite mezzo stampa all’indomani del sequestro dell’impianto di depurazione industriale del consorzio ASI per aver superato più volte i valori limite tabellari nello scarico delle acque reflue industriali all’interno del Cervaro. Era il 2015 quando il Centro Studi Naturalistici lanciò l’allarme per l’inquinamento del torrentee subito dopo seguì un esposto alla procura della Repubblica, al CFS e alla Regione, a firma di CSN e WWF, con il quale si segnalava che il torrente Cervaro trasportava, a valle della SS16 e fino all’interno dell’Oasi Lago Salso nel Parco Nazionale del Gargano, un liquido di colore brunastro e con odore a dir poco nauseabondo, difficilmente attribuibile ad acque di origine piovana o naturale. “Un fenomeno che si è poi puntualmente verificato anche negli anni successivi senza che vi fosse alcun intervento”, denunciano all’unisono le due associazioni ambientaliste. Accanto alla soddisfazione per l’intervento odierno dei Carabinieri del NOE, resta l’amarezza per aver dovuto attendere così tanto tempo affinché si prendessero provvedimenti”, spiegano i referenti provinciali di CSN e WWF Foggia che auspicano da oggi una nuova storiaper il corso d’acqua e l’area in questione.