“Apprezzo la disponibilità del consigliere Augusto Marasco e del gruppo consiliare del Partito Democratico a votare favorevolmente rispetto alla proposta di deliberazione relativa all’adesione del Comune di Foggia alla possibilità di rimodulazione del Piano di riequilibrio pluriennale, inserita nell’ultima Legge di Stabilità approvata dal Parlamento. Si tratta di un atteggiamento responsabile di cui non ho difficoltà a riconoscere pubblicamente il valore politico ed amministrativo”.Comincia così la replica sul tema Salva Enti del sindaco di Foggia Franco Landella al capogruppo del Partito Democratico, Augusto Marasco
“Allo stesso tempo, tuttavia – spiega il primo cittadino – trovo pretestuoso e strumentale il riferimento alle promesse e alla propaganda elettorale, di cui, al contrario, si scorge più di una traccia nelle dichiarazioni del capogruppo del PD. Il suo invito a ringraziare il Governo Gentiloni ed il Partito Democratico, infatti, assomiglia molto proprio al tentativo maldestro di mandare in onda uno spot elettorale. In primo luogo perché l’opportunità concessa al Comuni che hanno aderito al cosiddetto Decreto Salva Enti è materia che l’Associazione Nazionale Comuni Italiani ha espressamente richiesto al Parlamento, sulla base di difficoltà oggettive vissute da queste Amministrazioni comunali. In secondo luogo perché se il Comune di Foggia è in queste condizioni è proprio a causa dello sfascio dei conti provocato dalla Giunta Ciliberti prima e di una sottostima della massa debitoria operata dalla Giunta Mongelli poi – con il Partito Democratico azionista di maggioranza di entrambe – come la Corte dei Conti ha recentemente certificato. Tutto questo, purtroppo, non è retorica ma verità. Consiglio dunque al consigliere Marasco di non usare questo argomento come strumento di propaganda, muovendosi viceversa dentro una dialettica che abbia come unico terreno di confronto responsabile la situazione finanziaria del Comune ed il futuro di Foggia.
Quanto all’ipotesi che all’Amministrazione comunale sia concessa l’apertura di una finestra che permetta di far fronte alle evidenti difficoltà in materia di personale, Marasco eviti di riferire circostanze false. Da parte mia non c’è stata alcuna pubblica esternazione ingannevole. Tanto più perché la proposta di deliberazione che lunedì sarà sottoposta all’attenzione del Consiglio comunale prevede solo l’adesione del Comune alla rimodulazione, non le sue modalità. È una semplice “candidatura”, che al momento non contiene alcun elemento di carattere operativo, che dovrà essere invece trasmesso al Ministero dell’Economia e delle Finanze e alla Corte dei Conti entro 45 giorni dall’adozione della deliberazione.
Sul punto, inoltre, è doveroso sviluppare qualche riflessione. Le difficoltà che il Comune di Foggia vive per ciò che concerne il personale sono note e drammatiche. Il divieto di assunzioni imposto dal Decreto Salva Enti ed i pensionamenti che progressivamente assottigliano la pianta organica comunale sono un mix esplosivo, che incide molto negativamente sulla qualità ed anche sulla quantità dei servizi erogati alla nostra comunità. Basti pensare che dal momento dell’adesione al Piano di riequilibrio pluriennale alla sua scadenza naturale, l’Amministrazione comunale è destinata a passare da una platea di 1100 dipendenti a sole 650 unità. Non può sfuggire a nessuno che in questa dinamica sono i servizi ad essere messi in discussione. Un tema che personalmente avevo già portato all’attenzione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e dell’allora presidente Piero Fassino, senza ottenere però un impegno concreto.
L’“emergenza personale”, infatti, è una situazione che riguarda moltissimi altri Comuni italiani e che ha indotto l’ANCI ed il suo presidente Antonio Decaro, con al suo fianco i sindaci di Foggia e Messina, a presentare un emendamento alla Legge di Stabilità finalizzato proprio a permettere alle Amministrazioni comunali in procedura di predissesto finanziario di bandire concorsi, compensando parzialmente i pensionamenti ed evitando il rischio di non essere nella condizione di poter far fronte neppure ai più essenziali doveri istituzionali. Non c’è nulla di propagandistico, strumentale o ingannevole in questa opzione. Non ci sono promesse elettorali e non ci sono norme “ad hoc” per il Comune di Foggia.
Il consigliere Marasco ed il gruppo del Partito Democratico mettano quindi da parte l’ansia da campagna elettorale. Perché l’unico argomento in discussione è il bene della città. Da questo punto di vista, assumo personalmente l’impegno ad un coinvolgimento attivo e costante di tutti i gruppi consiliari nella fase preparatoria della definizione delle modalità di rimodulazione del Piano di riequilibrio pluriennale da trasmettere al Ministero”.