Le piogge delle ultime ore non hanno aumentato in modo significativo le riserve idriche in Capitanata che rimangono “più che dimezzate”, dopo un 2017 che è stato l’anno più secco degli ultimi due secoli. La disponibilità idrica nell’invaso di Occhito sul Fortore, al confine tra Puglia e Molise, ad oggi è di 73.783. 640 metri cubi; l’anno scorso nella stessa giornata era di 159.216.200 mc. Per quanto riguarda gli altri invasi di competenza del Consorzio di Bonifica della Capitanata, la situazione è la seguente:
-Capaccio sul Celone: disponibilità idrica 4.050.000; il 3 gennaio del 2017 era di 6.036.000
– San Pietro sull’Osento: disponibilità idrica 1.726.000 mc; lo scorso anno era di 14.880.000 mc
– Marana Capacciotti: disponibilità idrica 9.185.000 mc; l’anno scorso era di 33.267.400 mc.
Dati che confermano la criticità che sta attraversando il nostro territorio, e inducono a pensare ad ulteriori grandi opere di bonifica come la tanto invocata e mai realizzata Diga di Piano dei Limiti. Si tratta di un invaso artificiale da quaranta milioni di metri cubi pensato a valle della diga di Occhito a cavallo tra il Molise e la Puglia. “Non fare la diga Piano dei Limiti – ha ribadito per l’ennesima volta il presidente del Consorzio di Bonifica, Giuseppe De Filippo è una presa di responsabilità verso le generazioni future, anche perchè negli ultimi anni questo invaso si sarebbe riempito. Una infrastruttura che può essere funzionale ad interventi di manutenzione anche per la diga di Occhito, oltre che un fondamentale serbatoio al sostegno di circa 20mila ettari di superficie agricola del territorio attualmente sprovvisti di irrigazione. Un intervento utile anche per fornire acqua per usi civili. Ma evidentemente questo interessa a pochi”.