Un carissimo saluto a tutti i lettori.
Anche in questa rubrica vi parlerò di una “Perla di Elettronica”:
“Il Salvavita!”
Con le nuove norme di sicurezza ogni impianto elettrico deve essere dotato di un salvavita per evitare che gli elettrodomestici che giornalmente utilizziamo possano scaricare sul nostro corpo la tensione di rete dei 220 volt con conseguenze mortali. Ma come si fa a controllare se questi salvavita sono affidabili?
Senz’altro avrete anche voi fatto installare nel vostro impianto elettrico quella piccola scatolina chiamata interruttore differenziale magneto/termico conosciuto più comunemente con il nome di “salvavita”.
Con questo interruttore vi ritenete totalmente protetti da eventuali dispersioni della rete elettrica, ma chi vi dice che l’apparecchio che vi è stato installato è veramente affidabile? Guardando la targhetta di questi salvavita potete trovare il valore della corrente minima ammessa come perdita, che è di 0,03 Amper pari a 30mA (milliamper). Se questo valore viene superato il salvavita deve immediatamente “scattare” togliendo tensione all’impianto elettrico, ma chi vi assicura che scatti a 31 mA ? E in quanto tempo scatterà?
Il tempo di reazione non è riportato nella targhetta,ed anche se lo chiedete all’elettricista pochi sapranno rispondervi. Una corrente di 31-32 mA a 220 V che scorre nel nostro corpo per un tempo di 1 secondo non è pericolosa, ma se scorre per un tempo maggiore può diventare mortale. Già dopo tre secondi si manifestano contrazioni muscolari ed un improvviso arresto della respirazione, non è quindi sufficiente sapere che il salvavita e tarato per scattare con una corrente di 31 mA occorre anche sapere se scatta in un tempo non maggiore di 20 millisecondi ( 0,02 secondi) oppure dopo 1-2-3 secondi.
Controllando i diversi tipi di salvavita reperibili in commercio ho appurato che molti rispettano questi dati altri sono invece da scartare perché di salvavita hanno solo il nome stampigliato sulla etichetta, infatti i tempi minimi non vengono sempre rispettati e lo stesso dicasi per la corrente che in certi casi supera i 34 milliamper.
Inoltre pochi tengono conto che la resistenza del corpo umano varia da individuo ad individuo, che si potrebbero avere le mani umide oppure che il pavimento sul quale porgiamo i piedi potrebbe essere bagnato.
Un efficace salvavita dovrebbe scattare entro 20 millisecondi con una dispersione massima di corrente di 31mA.
A questo punto vi chiederete come si fa a controllare questo tempo e questa corrente. Poiché sappiamo che non è facile reperire uno strumento idoneo a controllare i salvavita ho provveduto a fare dei test con degli strumenti che ho reperito in commercio. Questo strumento è sicuramente indispensabile a tutti gli elettricisti, ma anche agli utenti che desiderano verificare se il salvavita installato nella loro abitazione risulta affidabile oppure no, non è infatti da escludere che dopo qualche anno dalla sua istallazione non sia più in grado di svolgere la sua funzione.
Gli strumenti per fare il test di funzionamento dei salvavitache si trovano facilmente in commercio, sono molto facili da usare perché basta inserirli in una qualsiasi presa di corrente e premere un solo pulsante. Se il vostro salvavita e a norma scatterà immediatamente, togliendo la tensione dei 220 volt a tutto l’impianto elettrico di casa, se non scatta vi consiglio di farlo sostituire perché quello che vi hanno installato non vi proteggerà se toccherete inavvertitamente un fornello elettrico, un frigorifero, una lavatrice, un ferro da stiro o qualsiasi altra apparecchiatura che abbia una dispersione di corrente.
Verificare con periodici controlli l’impianto elettrico è sempre una buona norma di prevenzione degli infortuni domestici, vi consiglio perciò di ricorrere sempre ad un bravo elettricista, per farvi installare il “Salvavita” e farvi rilasciare la Dichiarazione di Conformità.
Per. Ind. Alfredo Petito
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