Sono giunte a Vieste le spoglie mortali di Santa Maria Goretti, la Santa bambina canonizzata da Papa Pio XII nel 1950.
L’arcidiocesi di Manfredonia- Vieste-San Giovanni Rotondo, con mons. Michele Castoro, ha promosso il bellissimo e mirabile evento che ha preso il via con l’arrivo del corpo nella cittadina del Gargano e l’accoglienza presso i giardini comunali sul corso principale.
Da qui, dopo la recita di alcune preghiere e il saluto dell’assessore alla Cultura, Graziamaria Starace, in rappresentanza del sindaco, è partita la processione verso la Basilica Concattedrale dove la salma della Santa Bambina ha sostato fino a oggi, prima della partenza per una breve sosta a Peschici e poi ad Ischitella. Dopo l’arrivo in basilica, è stata concelebrata una messa solenne a cui è seguita la veglia interparrocchiale, per tutti i giovani, dinanzi alla sacra urna contenete le spoglie della santa. Durante i giorni successivi, sono state organizzate visite da parte degli alunni frequentanti le scuole di Vieste. Sono stati tantissimi i giovani che vi hanno preso parte. A sera, invece, momenti di testimonianza con tutti i gruppi parrocchiali. Dopo la celebrazione eucaristica conclusiva tenutasi a mezzogiorno di oggi l’urna contenente le spoglie di santa Maria Goretti, ha lasciato Vieste alla volta di Peschici.
L’esempio di Maria Goretti è stato testimonianza di fede e di valori autentici, riaffermati in un mondo che sembra non riconoscere più nulla di definitivo e assoluto. La ragazza, nata a Corinaldo, in provincia di Ancona, il 16 ottobre 1890, fu figlia dei contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini, che presto si trasferirono nell’Agro Pontino. Nel 1900, alla morte del padre, la madre trovò un lavoro per sostenere la famiglia, lasciando a Maria il compito di badare alla casa e ai suoi fratelli. A undici anni, Maria si accostò alla Prima Comunione e maturò il proposito di morire prima di commettere dei peccati. Il 5 luglio del 1902, Alessandro Serenelli, un giovane di 18 anni, che si era innamorato di lei, la aggredì e tentò di violentarla. Alle sue resistenze, la accoltellò, procurandole ferite mortali. Il giorno dopo, infatti, Maria morì dopo un inutile intervento chirurgico. Prima di spirare, però, ebbe la forza di perdonare Serenelli.
Si è trattato di un importante evento per Vieste. Per questo, tutta la cittadinanza, le associazioni e i gruppi hanno contribuito con entusiasmo alla organizzazione della manifestazione religiosa che ha visto una grande partecipazione di popolo.