La verità richiede impegno, responsabilità e coraggio, ad oltranza.
Con queste parole l’Associazione Giovanni Panunzio – Eguaglianza Legalità Dirittiha scelto di ricordare Giovanni Panunzio nel 25° anniversario del suo omicidio,
Era il 6 novembre del 1992, il costruttore aveva preso parte, tra i banchi del pubblico al consiglio comunale che in quelle ore era chiamato ad approvare il Piano regolatore generale della città. Aveva lasciato Palazzo di Città alle 21, a bordo della sua Y10, l’unica auto non blindata in suo possesso. Quando arriva in via Napoli una moto lo affianca. A bordo ci sono due persone, sparano quattro colpi di revolver calibro 38 che colpiscono Panunzio alle spalle, al polso sinistro e alla gola. Giovanni Panunzio muore per aver rifiutato di sottostare alle leggi mafiose che imponevano il pizzo ai costruttori.
Da allora si combatte ancora contro la logica della sottomissione, ma sono sempre di più gli imprenditori che denunciano, a dimostrazione che muore l’uomo, ma non il suo esempio.
Un quarto di secolo dopo quella terribile notte, quella che aprì gli occhi dei foggiani su quanto stava accadendo, Foggia ricorda il coraggio di Giovanni Panunzio con un incontro pubblico presso l’Aula Magna della Facoltà di Economia dell’Università di Foggia.
Un incontro tra arte e cultura che si apre con un dibattito sulla figura di Panunzio e la lettura di alcuni brani sulla presenza mafiosa a Foggia e sulle altre vittime di mafia pugliesi, a cura dell’attore e regista, Pino Casolaro.
Agli attori del teatro della Polvere sono affidati i monologhi dedicati a Giovanni Panunzio e a Mario Nero, il testimone di giustizia che portò alla condanna degli assassini del costruttore.
E sempre Mario Nero è il protagonista di un’intervista immaginaria degli studenti del Pascal, che ne riprende la vita e l’esilio ‘forzato’ che ancora oggi egli è costretto a subire.
La parte musicale della manifestazione è affidata ai ragazzi del Coro Lanza – Peruginie all’esibizione del soprano di fama internazionale Ripalta Bufo.
Accanto alla famiglia Panunzio, alle Istituzioni e alle Autorità, circa 500 studenti ai quali consegnare la memoria di quanto accaduto, perché la legalità diventi esempio da seguire.