Veleggiando nell’aria ad altezza uomo per ricordare, metaforicamente parlando, le tante vicende che in questi anni hanno segnato, nel MARE NOSTRUM, la nostra esistenza”. Le parole di Antonio Maria Pecchini descrivono l’installazione artistica ‘Derive’ che sarà inaugurata domenica 18 settembre alle 11.30 all’interno della Torre della Regina nella Fortezza Svevo-Angioina di Lucera.
Sarà l’installazione dell’artista lombardo ad aprire l’FLM-LAB – organizzato il collaborazione con Salvatore Lovaglio e l’Associazione Mecenate – un laboratorio a cielo aperto, un insieme di attività produttrici di segni che saranno visibili in parti diverse della città dal 18 fino al 23 settembre.
Segni rappresentati da Pecchini attraverso le forme scheletriche delle barche metafora di situazioni umane, che danno voce al grido che sale dal Mediterraneo.
“Si naviga senza una direzione precisa in una società liquida, dove valori, ideali, relazioni si sono disciolti. In questo contesto, il potere e il denaro moltiplicano il loro potere attrattivo, apparendo illusoriamente come sicurezze a cui aggrapparsi nella deriva esistenziale. Allargando il cerchio di questo potere ci rendiamo conto che il primato assoluto della sfera economico-finanziaria ha provocato ‘derive’ in tutto il mondo occidentale, rendendo sempre più poveri i paesi già poveri e più voraci e individualisti i paesi ricchi”, scrive Antonino Portoghese nella presentazione dell’opera.
L’artista, nato a Busto Arsizio nel 1947 e diplomato all’Accademia di Brera, con le sue installazioni da oltre venti anni affronta temi di tipo civile.
Durante l’inaugurazione di ‘Derive’ Luigi Perna, de La Falce di Luna, darà voce ad alcune poesie tratte dalla raccolta ‘Immutati giorni’ edizioni NOMOS di Antonio Maria Pecchini.
A prendere spunto dalle considerazioni artistiche relative all’installazione “Derive” sarà il workshop di costruzioni in materiale naturale “Urban Land Art”, in programma a Lucera dal 19 al 23 settembre, curato dal gruppo LAN_Laboratorio Architetture Naturali. A guidare il workshop sarà l’architetto Francesco Poli, ideatore del gruppo LAN. Lo scopo del laboratorio sarà quello di progettare un intervento di “Urban Land Art”, impiegando esclusivamente materiali naturali, e realizzare un’opera in coerenza con il tema del Festival della Letteratura Mediterranea, Il segno ci fa umani. In particolare l’intervento sarà pensato per essere collocato all’interno del tessuto urbano del centro storico della città di Lucera, per diventare un “segno” che farà da scenario agli incontri del Festival in programma il 24 e 25 settembre.
Per info su iscrizioni e costi del workshop: info@mediterraneoecultura.it, Salvatore 368 3638290, Esther 328 0159754.
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