Arrestato il boss Marco Raduano, già sottoposto a sorveglianza speciale. L’accusa è insolita: stalking. Non nei confronti di un’amante ma verso altri pregiudicati, anche di altre organizzazioni (come quella dei Perna). Insomma, secondo quanto riscontrato dai carabinieri del comando provinciale di Foggia, terrorizzava, minacciava, faceva il bullo in paese, come se ognuno dovesse rispondere alla sua volontà. Le vittime sono tre pregiudicati e un incensurato, che hanno denuncato i fatti: uno in particolare, quando Raduano rimproverò uno dei suoi uomini di essersi “affacciato” all’interno di un esercizio commerciale (una macelleria, ndr) senza la sua autorizzazione. Come a dire, senza “il mio permesso non potete frequentare gente sotto la mia protezione o da me non gradita”. Troppo, per un pregiudicato tenuto sotto controllo e costretto a ridimensionare il suo profilo criminale.
La carriera delinquenziale di Raduano si è sempre contraddistinto come elemento di spicco legato ai Notarangelo, soprattutto dopo la morte del boss Angelo, avvenuto il 26 gennaio 2015.