Ancora una grossa delusione per i tanti foggiani che avevano seguito i Satanelli nella trasferta in Irpinia. Squadra slegata tra i reparti, tatticamente senza nè capo nè coda, Vacca e compagni sono rimasti in balia degli uomini di Novellino dal primo all’ultimo minuto di gioco. Certo, si erano prese 5 pappine anche a Pescara, nella giornata in cui si doveva festeggiare il ritorno tra i cadetti dopo 19 anni di assenza…..in abruzzo, però, almeno per 40/50 minuti il Foggia aveva giocato a calcio, dando anche numerosi grattacapi agli zemaniani, non concretizzati in goal solo per mancanza di cinismo negli ultimi 16 metri. Ad Avellino, invece, non ci sono appigli a cui aggrapparsi per giustificare un risultato che dice solo la verità. Dov’è finita la compagine ammirata nella passata stagione, che fine hanno fatto gli autori di una promozione ricca di record che prometteva un futuro roseo anche nella categoria superiore? Difficile , al momento, dare risposte certe perchè, stando a ciò che si è visto in queste prime giornate di campionato ci sarebbe poco da stare allegri. Non possiamo per altro pensare che l’attuale organico ( e staff tecnico), pur nella negatività di questo inizio stagione, non abbia in sè forza e capacità per raggiungere almeno una doverosa salvezza. Il Foggia Calcio, per altro, ha in dote dei grossi bonus: una tifoseria che ben poche società non solo di B possono vantare ed una proprietà che non ha mai lesinato sforzi per raggiungere i traguardi prefissati. Ecco, bisognerà ripartire proprio da questi due optional: il pubblico, ci mettiamo la mano sul fuoco, pur tra mugugni inevitabili visto il momento, si stringerà ancor più attorno ai propri colori e non farà mancare il suo apporto. Quanto alla dirigenza, ha al proprio interno persone che sanno ciò che vogliono e non amano perdere. Proprio Fedele Sannella ha più volte dichiarato di non voler fare la comparsa tra i cadetti, ma porre le basi per un futuro addirittura migliore. Noi ci crediamo e sappiamo che non mancheranno colloqui con Stroppa e tutti i componenti dello staff tecnico per uscire al più presto dal momento negativo. Il Mister si è caricato sulle spalle ogni responsabilità, compresa la scelta dei calciatori acquistati nell’ultimo calcio-mercato in condivisione col D.S. ed il D. G. Bene, a lui , a Di Bari e Colucci , allora, il compito di trovare il bandola di una matassa che è obbligatorio non fare ingarbugliare ulteriormente. Non lo merita la storia calcistica di questa città, non lo merita la sua gente.