I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, dipendenti dal Comando Carabinieri Tutela per l’ambiente, e del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, nella giornata odierna hanno posto in essere una vasta operazione che costituisce l’esito di una complessa ed articolata indagine diretta della Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, convenzionalmente denominata “BLACK FIRE” che ha interessato Foggia e provincia.
Nel corso dell’operazione è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del sanseverese MARINO Roberto, classe ’76, Amministratore di due società di gestione di rifiuti speciali, con precedenti per reati inerenti sostanze stupefacenti, reati contro il patrimonio e truffa, ai danni di persone come lesioni e minacce, oltre che reati ambientali specifici come gestione illecita di rifiuti speciali, in sodalizio criminoso con altre sette persone tutte indagate, a vario titolo, ex art. 256 bis e 260 D.Lgs.152/2006 (combustione illecita di rifiuti speciali ed attività organizzate
per il traffico illecito di rifiuti), soggetti comunque già con precedenti per gli stessi reati sopra descritti.
Nell’occorso venivano posti i sigilli ad un’intera azienda per la gestione rifiuti, sequestrati conti correnti bancari ed automezzi pesanti per un valore totale di euro 1.500.000 (euro un milione e cinquecentomila), sia in relazione al reato ambientale che agli illeciti amministrativi conseguenti previsti per gli enti ex D.Lgs. 231/2001.
L’attività è iniziata nell’ottobre 2016, grazie ad una serie di accertamenti preliminari, effettuati mediante l’utilizzo di sofisticati programmi informatici di monitoraggio ambientale del territorio.
Le successive indagini, costituite da servizi di osservazione (con videoriprese effettuate a distanza mediante telecamere ad infrarossi), acquisizioni documentali e consulenze ambientali, hanno consentito di fare piena luce su sodalizio criminoso dedito ad attività organizzate per il traffico illecito, consistenti nello smaltimento illecito di diverse migliaia di tonnellate di rifiuti speciali riversati in aree agricole e siti non autorizzati e quindi fatti incendiare.
Più precisamente, i rifiuti speciali in balle, per lo più composti da materiale plastico ed indifferenziato, provenienti dalla raccolta differenziata effettuata nei comuni del capoluogo dauno, dopo essere stati raccolti e trasportati dalla società “AUTOTRASPORTI MARINO ROBERTO” presso il sito di stoccaggio della società per recupero rifiuti “MARINO SRL”, invece di essere conferiti presso i siti di smaltimento, con il favore della notte venivano trasportati presso siti agricoli e dati immediatamente alle fiamme o trasportati e stoccati per qualche settimana presso
capannoni nello disponibilità degli indagati perché in comodato oneroso o occupati abusivamente
perché abbandonati, per poi essere ivi completamente incendiati.
Le aree e i siti interessati dagli incendi sono ubicate nei comuni di Foggia, San Severo, Apricena, Serracapriola, Poggio Imperiale e Carpino.