Nella nottata di venerdì, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Cerignola, a seguito di prolungati servizi di appostamento e di pedinamento, hanno tratto in arresto PETRONELLI FRANCESCO cl. 99, giovane incensurato di Cerignola.
Erano giorni che gli uomini dell’Arma gli stavano dietro, mentre lui, appena diciottenne, e ancora sprovvisto di patente di guida, se ne andava in giro per le strade di Cerignola a bordo di un potente scooter, uno Yamaha T-Max 500. E’ stato proprio seguendo il motociclo che i militari sono giunti presso un garage, dove il giovane, più volte durante il giorno, entrava ed usciva dopo pochi minuti, ogni volta con in mano quello che a distanza appariva come un semplice sacchetto.
Durante la notte i militari hanno deciso di intervenire, predisponendo un mirato servizio in modo da riuscire a bloccare il giovane senza che lo stesso riuscisse a dileguarsi sfruttando l’agilità del mezzo a due ruote. E infatti, una volta raggiunto, proprio nei pressi del garage, nonostante braccato, il ragazzo tentava di scappare, danneggiando alcune auto parcheggiate e andandosi poi a schiantare sull’auto di servizio. Ammanettato e sottoposto a perquisizione personale e veicolare, veniva trovato in possesso di una busta in cellophane con all’interno della marijuana per un peso complessivo di 50 grammi. In virtù di quanto notato dai militari nei giorni precedenti, la perquisizione veniva estesa anche ai garage, di cui il giovane aveva le chiavi. E proprio all’interno degli immobili i Carabinieri rinvenivano, ben celato all’interno di una botte, un ulteriore quantitativo di marijuana, questa volta ben più cospicuo. Il peso dello stupefacente, infatti, si aggirava intorno ai 10 kg, e da una stima speditiva avrebbe fruttato al malfattore circa 80.000 euro. Ciò che però lasciava i militari ancora più stupiti è stato il rinvenimento di una vera e propria serra, costituita da lampade alogene, sistema di areazione, il tutto all’interno di una struttura in tessuto capace di trattenere il calore, al cui interno vi erano ulteriori 10 piante di canapa indiana che da li a poco sarebbero state pronte per lo spaccio.
L’intero quantitativo di marijuana, unitamente al sistema di coltivazione della canapa, veniva sottoposto a sequestro, mentre il Petronelli, nonostante incensurato, attesa la gravità della condotta e la capacità criminale dimostrata, su disposizione del P.M. di turno veniva associato presso la Casa Circondariale di Foggia. Dovrà rispondere dei reati di produzione e detenzione ai fini di spaccio di marijuana e di resistenza a Pubblico Ufficiale.