Il Consiglio comunale di Manfredonia ha approvato il rendiconto della gestione 2016. La seduta, protrattasi per circa sei ore è stata partecipata tanto dai consiglieri, quanto dal pubblico presente. L’intervento conclusivo del sindaco, Angelo Riccardi, è servito per fare chiarezza sulla ridda di voci, con poca cognizione di causa, che avevano preceduto la riunione dell’assise consiliare. “Occorre precisare che l’Organo di revisione – ha esordito Riccardi – ha certificato la conformità dei dati del rendiconto con quelli delle scritture contabili dell’ente e, in via generale, la regolarità contabile e finanziaria della gestione. Rendiconto che, tra l’altro, si poggia molto copiosamente sugli atti di riaccertamento ai residui effettuati qualche tempo fa e che sono stati certificati, con parere favorevole, dai revisori stessi”.
“Non accetto, quindi, l’accanimento di chi si erge a moralista ed a tutore della libertà, che emette sentenze, dimenticando che in questo Paese abbiamo già 5 magistrature: contabile, tributaria, amministrativa, penale e civile. Pare che ce ne sia una sesta, allora, che è quella di coloro che, prima ancora della sentenza, dicono come andrà a finire, perché si ritengono altamente qualificati e moralmente irreprensibili. Il punto è, invece, che in Italia le regole cambiano ogni giorno, o quasi, rendendo la contabilità un dato effimero. Ogni legge finanziaria è l’occasione per infilarci dentro una norma che il nostro Comune, come tutti gli enti locali, deve recepire immediatamente”, ha proseguito il sindaco.
“Un conto è la battaglia politica finalizzata al consenso elettorale, riconoscere le cose giuste e utili che sono state fatte per la città, sono sotto gli occhi di tutti, come quelle che possono essere fatte diversamente, un altro conto è, invece, ingaggiare una vera e propria guerra alla persona. Contestualmente al piano di rientro, provvederò a redigere un elenco dettagliato di quanto abbiamo fatto sinora, in positivo. Qualche esempio? Abbiamo ridotto la spesa improduttiva, altro che gli sperperi di cui qualcuno blatera. Non organizziamo festini, presentazioni di libri o iniziative particolari. Al contrario, mentre apparati dello Stato concorrevano ad aumentare il debito pubblico, gli enti locali hanno partecipato, per miliardi di euro, alla riduzione della spesa pubblica. Come si è fatto, allora, per tenere in piedi la ‘baracca’, come si suol dire? Operando scelte: abbiamo ridotto i fitti passivi, per esempio, ma anche ridimensionato i costi del personale. Scelte che non sono state semplici, è chiaro, ma che sono state fatte in maniera assolutamente consapevole”.
“Io, di mio, assicuro di continuare a profondere tutta la mia forza, tutta la mia passione e tutta la mia determinazione. Il mio auspicio – ha concluso il sindaco Riccardi – è che tutti possano contribuire per venire fuori dalla situazione attuale. Non sarà una passeggiata, ma i periodi complicati si affrontano con fiducia e con la speranza di riuscire nel proprio intento”.