“Che devi avere tu? I soldi sono contati? Ok, vai, vai…”. Veloci, pratici, padroni della situazione. E della piazza, la centralissima piazza Italia, un tempo fiore all’occhiello del centro cittadino, dove per la realizzazione del Parco della Rimembranza furono piantati 308 Pini Austriaci e ciascuno di essi portava una targa sulla quale erano incise le generalità dei soldati foggiani deceduti nella Prima Guerra Mondiale. Un quadro desolante quello emerge dagli appostamenti realizzati dagli agenti della squadra mobile di Foggia, diretti dal dirigente della Mobile Roberto Pititto che, su ordine della procura di Foggia, ha scoperchiato le operazioni di spaccio di una banda di “cani sciolti” legati probabilmente a un’unica organizzazione criminale da cui si approvvigionavano per poi vendere al dettaglio in assoluta autonomia, potendo anche contare su prezzi vantaggiosi vista la vastità della domanda e di un mercato fiorente che ormai coinvolge fasce di età che vanno dai 15 ai 40 anni. Un giro d’affari da circa cento mila euro al mese, soldi a catena che la gang si spartiva potendo contare su una clientela abituale, che a cadenza quotidiana si presentava in piazza per acquistare fumo e marijuana. Ai clienti davano del tu. Bastava uno sguardo di intesa e il pusher si avvicinava al “cliente” con la merce già pronta e i soldi già contati per il pagamento. Tutti sapevano, insomma. Ma per diversi mesi nessuno è riuscito a inchiodare la banda, visto anche il profondo clima di assoggettamento e di intimidazione che i 17 presunti spacciatori riuscivano ad incutere ai residenti, costretti ad assistere anche nelle ore desolanti del primo pomeriggio a un via vai di persone alla ricerca di “roba da fumare”. Un sistema perfetto, con una tempistica calcolata al secondo e con un battaglione di persone, tutti con precedenti penali per rapina e spaccio, che si alternava in gruppi di tre o quattro, per poter reggere l’enorme domanda che arrivava anche dagli studenti. Sì, gli studenti, tra cui tanti minorenni che frequentano ben quattro istituti scolastici, tra cui la media Alfieri, il liceo classico Lanza e l’istituto magistrale Poerio. Le indagini però proseguono: obiettivo degli inquirenti è adesso individuare a quale organizzazione la gang (17 persone) fosse legata per le forniture. A Luigi Ciuffreda, 44 anni, sono stati sequestrati circa 200 grammi di hascisc, mentre Alfredo Bernardo, 22 anni, è stato trovato in possesso di altri 160 grammi, per un valore economico che si aggira intorno ai 2mila euro.