In servizio ma senza un progetto, un impegno, una funzione. In alcuni casi, senza nemmeno una sala, un ufficio, dove accomodarsi. Uno spreco di capacità professionali, e di denaro pubblico, non più tollerabile.
È la situazione professionale di 85 ex agenti della polizia provinciale che, dal 1° gennaio 2016, sono entrati nell’organico della Regione Puglia. La firma del contratto individuale è stata sottoscritta a fine luglio ma, ad oggi, non è stato ancora definito l’impiego degli ex poliziotti provinciali. Per contro, gli agenti continuano ad essere retribuiti dalla Regione Puglia, senza però esercitare competenza alcuna.
«Una situazione paradossale in un periodo di ristrettezze come questo», commenta a riguardo Biagio D’Alberto, segretario generale della Fp Cgil. «perché si bruciano, in modo approssimativo, sia denaro pubblico che capacità professionali enormi, indispensabili sul territorio. Soprattutto, una situazione frustrante per tanti lavoratori a cui, in otto mesi, non è stato presentato né un progetto, né un impiego, né una funzione. A Lecce, per di più, 16 poliziotti dell’ex provincia da oltre un mese trascorrono la loro giornata lavorativa nella sala conferenza della Regione Puglia, vista l’impossibilità dell’amministrazione provinciale di ospitare il personale, in attesa di organizzare il servizio». I lavoratori evidenziano inoltre «la perdita di diverse indennità, al momento non riconosciute: indennità di vigilanza, di turno, reperibilità, indennità di rischio e specifiche responsabilità che, nel complesso, creano disagio economico ai singoli lavoratori e alle loro famiglie».
Di qui la richiesta del sindacato di un incontro urgente in Regione per definire, quanto prima, l’organizzazione del servizio a cui destinare le professionalità dell’ex polizia provinciale.