Franco Di Giuseppe non ha perso tempo e, approfittando della venuta a Foggia del sottosegretario Giuseppe Castiglione, ha subito sostituito il simbolo dell’NCD con quello di Alernativa Popolare, il nuovo partito che mira a conquistare la leaderschip nell’ambito dei moderati ma che al momento è l’alleato principale del PD al Governo nazionale e di Forza Italia e del centrodestra al Comune di Foggia. Questo pomeriggio nella sede del coordinamento provinciale di Foggia, è stato proprio il sottosegreatrio alle Politiche agricole, Giuseppe Castiglione, a tenere a battesimo Alternativa Popolare di Capitanata. Presenti il consigliere regionale, Giannicola De Leonardis, l’assessore alle Politiche sociali del Comune capoluogo, Erminia Roberto, e alcuni amministratori dei vari comuni della provincia. Alternativi a chi? “Ai populisti, al PD, ai sovranisti – ha detto ai nostri microfoni Castiglione-. Tra il PD e i populisti ci siamo noi, il partito del ceto medio.
Il centrodestra moderato che conoscevamo, guidato da Forza Italia, non c’è più. C’è una coalizione frammentata che si ispira a populisti, sovranisti, forze che vogliono uscire dall’Europa e dall’euro. Il nostro solido riferimento era e rimane invece la famiglia del Partito Popolare Europeo”.
Castiglione ha poi ricordato l’impegno del governo nel settore dell’agroalimentare “sul piano strutturale”, l’eliminazione dell’Imu e dell’Irap, il superammortamento prima previsto solo per l’industria, il miliardo e 600 milioni di euro investiti nell’ambito del PSR nazionale nella gestione del rischio, i milioni investiti ancora nel Piano cerealicolo e la volontà di costituire in tempi rapidi una Commissione unica nazionale per definire il prezzo del grano (“e Foggia sarebbe la sede ideale, data la sua vocazione”). Ha difeso la legge sul caporalato “nel suo impianto e nelle sue finalità, estirpare una piaga inaccettabile. È comunque alla sua prima applicazione e va verificata, e se sarà necessario introdurre emendamenti correttivi non ci sottrarremo al confronto e alla discussione, per non penalizzare chi opera nella legalità e nell’onestà, la maggioranza delle imprese”. Domani a Roma la Sala Ministri del ministero per le politiche agricole verrà intitolata dalla presidente della Camera Laura Boldrini e dal ministro Martina a Paola Clemente, la bracciante pugliese morta di fatica due anni fa e diventata suo malgrado il simbolo di un degrado e un crimine intollerabile.