Prenderà il via il sei aprile prossimo il processo ai 23 dipendenti del Comune di Foggia accusati di assenteismo. La posizione di altri due dipendenti è stata stralciata. Il blitz dei carabinieri scattò nel maggio del 2016 negli uffici comunali di via Sant’Alfonso dè Liguori. Tredici i dipendenti che andarono ai domiciliari mentre 7 quelli a cui fu imposta la misura interdittiva, consistente nella sospensione dall’esercizio dei pubblici uffici. Per loro l’accusa, a vario titolo, è di truffa ai danni dello Stato. Secondo quanto emerso dall’inchiesta ogni indagato garantiva, a turno, la presenza degli assenti marcando al loro posto i badge marcatempo, fino anche ad una decina contemporaneamente. Tutto è stato video ripreso da alcune microtelecamere. Inoltre alcuni degli indagati sapevano di poter essere monitorati: nelle riprese si vede anche uno degli indagati, infatti, che colpisce con il manico di una scopa quella la telecamera. I numerosi filmati raccolti dai militari hanno accertato come i dipendenti, con una turnazione regolare, si coprivano a vicenda, timbrando ognuno il badge dei colleghi. Questo meccanismo serviva a coprire ritardi, commissioni personali in orari di lavoro, assenze: c’era chi tornava in ufficio con la busta della spesa o con acquisti fatti in boutique, chi andava a correre o in palestra.