“Un gesto esecrabile che provoca in tutti noi sentimenti di rabbia e di sconcerto”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale Giandiego Gatta commenta il furto della bara di Antonio Piccininno, cantore di Carpino scomparso lo scorso 9 dicembre. “Sono sentitamente vicino al dolore della sua famiglia e di tutti gli amici dell’Associazione “Cantori di Carpino”.L’auspicio – conclude Gatta – è che le forze dell’ordine assicurino alla giustizia i responsabili e restituiscano le spoglie dell’artista ai suoi affetti per una degna sepoltura”. Il furto è avvenuto questa notte a Carpino quando ignoti hanno scardinato la porta d’ingresso della tomba di famiglia, divelto la lapide e portato via il sarcofago dell’artista.
Il Sindaco di Carpino Rocco Manzo si dice “profondamente dispiaciuto e addolorato per questo triste e spiacevole evento occorso nella notte passata nel locale cimitero di Carpino. L’altra notte – aggiunge il primo cittadino del comune garganico – si è consumato un atto vile e ignobile. Nel rinnovare, insieme a tutta la cittadinanza, il mio personale sentimento di vicinanza e di cordoglio alla famiglia Piccininno, facciamo affidamento nel lavoro delle forze dell’ordine affinchè quanto prima individuino i responsabili e ritrovino la bara del compianto Zio Antonio Piccininno.
“Siamo di fronte a gente malata che non ha rispetto né dei morti, né dei vivi – scrive in una nota il Presidente del Parco Nazionale del Gargano Stefano Pecorella – Non ci sono parole per definire un gesto assurdo i cui autori spero siano assicurati alla giustizia in tempi rapidi. Sono vicino alla famiglia di zì Antonio, umiliata e ferita così come l’intera comunità garganica che in Antonio Piccininno ha sempre visto un esempio di umiltà e generosità. Ci affidiamo tutti alle forze dell’ordine affinché risolvano questo caso che sa dell’incredibile”