“Venite, presto. Sono arrivati ai coltelli”. Questo il contenuto della scioccante telefonata giunta alle 15,40 di ieri ai centralini del Commissariato di Cerignola. E’ partita dal cellulare di un incensurato, amico dell’aggressore, Francesco Latella, che ieri sera ha accoltellato padre e figlio, Giuseppe e Francesco Dell’Olio in un garage in Via dei Tulipani. E quando poi gli agenti di polizia sono giunti sul luogo del delitto la scena che si è presentata i loro occhi era a dir poco raccapricciante: Francesco Lastella, sotto choc, cercava di lavarsi le mani sporche del sangue dei due parenti, Francesco Dell’Olio, era riverso a terra in una pozza di sangue mentre il padre era disteso su di un lettino di fortuna agonizzante. Prima si spirare, quest’ultimo, è riuscito però a pronunciare il nome del suo assassino: “Ha ucciso prima mio figlio e poi ha fatto me” – queste le sue ultime parole pronunciate in presenza dei poliziotti. Insomma si delineano contorni agghiaccianti del duplice omicidio che si è concluso con l’arresto, in flagranza di reato proprio dell’aggressore il 45enne con un piccolissimo precedente penale per appropriazione indebita e per alcune segnalazioni per droga. L’uomo, che lavora presso il Cup dell’Asl di Cerignola, superato il momento di smarrimento, ha poi ammesso ogni responsabilità raccontando il pomeriggio di sangue. Stando alle sue dichiarazioni, Francesco Dell’Olio qualche mese fa avrebbe avuto un incidente stradale, pertanto si sarebbe rivolto a Francesco Lastella chiedendogli di produrre per lui della documentazione sanitaria. Ieri Lastella ha ordinato ad un suo amico, il testimone al delitto che ha allertato la polizia, di recarsi a casa dei due parenti e di portarli nel garage dove spesso si intratteneva e di proprietà di un nipote. Un box attrezzato, una sorta di mini appartamento con un letto ed un piccolo angolo cottura. Lì i tre hanno iniziato a discutere, per questi mancati “referti medici”. Prima sono volate parole grosse. Poi sono passati alle mani. Stando sempre al racconto dell’arrestato, Giuseppe Dell’Olio (con numerosissimi precedenti penali, coinvolto anche nell’operazione Cartagine, quella che negli anni 90 smantellò il sodalizio mafioso “Piarulli-Ferraro”) avrebbe lanciato contro Lastella un fornellino elettrico presente nel box. I tre si sarebbero spintonati e strattonati violentemente, tanto che il testimone, nel tentativo di dividerli, è stato scaraventato contro la porta. Improvvisamente – affrema l’indagato – Giuseppe Dell’Olio avrebbe estratto un coltello a serramanico con il quale avrebbe tentato di colpirlo. A quel punto, quest’ultimo, forse accecato dalla rabbia ha estratto un coltellaccio da cucina da un ceppo ed ha sfogato la sua furia omicida sul corpo dei due parenti. Ha colpito prima il figlio, alla gola e al fianco, poi il padre al torace. Lastella al momento dell’arrivo della polizia stava cercando di cancellare le tracce, lavandosi le mani. Aveva però i pantaloni intrisi del sangue dei Dell’Olio. Gli inquirenti non credono alla versione del litigio scaturito a seguito della mancata produzione di documentazione medica da parte di Lastella, propendono piuttosto per un debito, pare piuttosto sostanzioso, maturato nel mondo della droga.