E’ stata inaugurata, nel giorno dell’Immacolata, la mostra presepiale ospitata nella cripta della Cattedrale di Foggia. L’esposizione durerà fino alla prossima domenica e sarà possibile visitarla dalle 18.00 alle 21.00.
Nove in tutto i presepi in mostra, quattro dei quali sono stati realizzati dai detenuti del carcere foggiano, mentre gli altri cinque sono il frutto dei corsi di artigianato tenuti nel corso del 2016 presso i laboratori della Caritas diocesana di Foggia- Bovino.
La costruzione delle piccole opere d’arte è stata possibile grazie alla guida del maestro artigiano Tommaso Totta, anch’egli volontario presso la Caritas.
“Sono particolarmente orgoglioso del lavoro svolto dai detenuti- racconta il maestro Totta- si sono applicati con molta serietà e precisione. Il nostro è stato un impegno che si è protratto per diversi mesi. Dallo scorso marzo fino a novembre, per la precisione. Mi sono recato personalmente in carcere per due volte a settimana, e devo dire che per quella gente questa esperienza è stata preziosa, lavorare insieme era diventato un motivo per socializzaree riflettere”.
Tre dei presepi esposti si rifanno alla tradizione popolare, in particolar modo a quella del meridione d’Italia, a quella napoletana nello specifico, con la riproduzione in scala di alcuni dei suoi inconfondibili scorci. Al contrario una delle natività natività è stata ambientata nel deserto, all’interno di una tenda, nel mezzo di un oasi.
Positivo il bilancio tracciato da Don Francesco Catalano, direttore della Caritas diocesana Foggia- Bovino”Un’esposizione ambientata in un luogo suggestivo come questo, è l’occasione per mostrare come valga la pena investire in progetti, in iniziative che permettano alle persone svantaggiate, ai poveri ed ai detenuti di riscattarsi e tirare fuori il meglio di se”.
Il progetto è stato realizzato grazie ai fondi 8×1000 della Cei, ed al sostegno della Fondazione Banca del Monte di Foggia.
” Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione, perchè è possibile rieducare anche grazie all’impegno- insiste Don Catalano- infatti la presentazione alla cittadinanza dei presepi realizzati dai detenuti, ha proprio l’obiettivo di sensibilizzare il prossimo in merito al tema della carcerazione. Bisogna avere in mente esempi come questo quando parliamo di misura rieducativa della pena. Anche per chi è in carcere esiste sempre una seconda possibilità”.