Napoli e uno dei suoi migliori interpreti, questa settimana, nella stagione di prosa del Teatro “Giordano”, organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese.
Martedì 6 e mercoledì 7 dicembre, infatti, il Comunale di Foggia ospiterà Massimo Ranieri, che porta in scena “Teatro del porto”, uno spettacolo con versi, prosa e musica di Raffaele Viviani, con la regia di Maurizio Scaparro.
Il grande cantante e attore napoletano sarà affiancato dagli altri interpreti della Compagnia “Gli Ipocriti”: Ernesto Lama, Angela De Matteo, Gaia Bassi, Roberto Bani, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Antonio Speranza e Francesca Ciardiello.
L’accompagnamento musicale sarà affidato all’orchestra composta da Ciro Cascino (pianoforte), Luigi Sigillo (contrabbasso), Donato Sensini (fiati), Sandro Tumolillo (violino), Giuseppe Fiscale (tromba) e Mario Zinno (batteria).
Elaborazioni e ricerche musicali: Pasquale Scialò. Scene e costumi: Lorenzo Cutuli. Disegno luci: Maurizio Fabretti. Coreografie: Giorgio De Bortoli.
LO SPETTACOLO
Esiste in alcuni di noi la memoria storica o il lontano ricordo di una Napoli vissuta mentre già stava cambiando.
Questa preziosa memoria è stata, per Massimo Ranieri e per Maurizio Scaparro il primo filtro ma anche lo stimolo, dopo la felice esperienza di “Viviani Varietà”, per continuare a lavorare su un nuovo spettacolo che potesse avere come testimonianza di questo mondo, così ricco, la figura stessa di Raffaele Viviani attraverso il suo teatro (particolarmente quello degli atti unici), le sue parole, il suo canto scenico privilegiando così quel vitalissimo giacimento culturale e musicale che era la Napoli dei quartieri, quella parallela urbana (aperta all’influenza e alle commistioni con il Teatro e il Varietà europeo) e di un altro Sud che premeva sulla città
È nato, così, questo spettacolo, pensando ad uno spazio neutro sospeso tra il mare e la terra, uno spazio che favorisse lo scambio di conoscenza e di speranze che veniva dal mare e dove vorremmo che Raffaele Viviani ci portasse per mano attraverso il suo teatro e la sua musica per ricordare sogni e delusioni di una grande città.