Striscioni e cori per giocatori, allenatori e dirigenti, non rientrano nelle nostre abitudini. Eppure è lì, nero su bianco. E risale a non più di un mese e mezzo fa: “Per un futuro migliore, De Zerbi allenatore”. Ci eravamo espressi senza remore, a viso aperto”, spiegano. “Per rendere il giusto tributo all’uomo di calcio e non solo. Per rendere pubblico il nostro sostegno all’idea di puntare alle vittore attraverso l’amore per la città e la maglia. Il risultato dei play-off non aveva scalfito questo nostro convincimento.
Ma quanto successo in queste ore – l’esonero di De Zerbi, certe chiacchiere di troppo da parte di qualcuno, la minaccia di rescissione del contratto di alcuni tesserati – ha duramente messo alla prova se non il nostro desiderio di crederci, di certo la nostra pazienza. Non abbiamo mai sopportato, e di certo non cominceremo a farlo adesso, i beceri teatrini messi in scena sulla passione dei foggiani”.
Non accettiamo che si manchi di rispetto impunemente ad una piazza già duramente provata dalla mancata promozione e da un inferno che dura continuativamente da quasi venti anni. Non ci interessano le consorterie, così come ripudiamo il gossip da bar dello sport. E questa non è una presa di posizione a favore dell’uno o dell’altro personaggio di questa farsa.
Quanto, piuttosto, un monito: attenzione a quel che fate tutti”, spiegano. “Perché Foggia merita serietà e professionalità, se non amore e attaccamento. Tra due settimane comincerà il campionato che siamo chiamati a vincere. Tutti coloro che non sono sicuri di poter dare il cento per cento, di volersi impegnare al massimo per questi colori, è invitato a farsi da parte e ad andar via. A lasciare il Foggia a chi vuole battersi per Foggia. Quest’anno non aspetteremo marzo per farci sentire.