Soltanto pochi giorni fa, insieme ad un suo amico, aveva rubato una Fiat Palio e, alla vista di una pattuglia dei Carabinieri, si era dato alla fuga innescando un pericolosissimo inseguimento per le vie del centro di Lucera, conclusosi con l’arresto dei due malviventi e un paio di veicoli distrutti.
Per il ventitreenne Pitta Pasquale Antonio questa volta si sono aperte le porte del carcere: il giovane è stato infatti nuovamente arrestato dai Carabinieri della Compagnia di Lucera, questa volta perché ritenuto responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia, commessi in danno del padre e della nonna convivente.
I militari sono intervenuti presso l’abitazione del giovane allertati dal padre, ormai esausto per le continue vessazioni e richieste di denaro ricevute dal figlio nel corso del tempo: il giovane infatti, al termine dell’ennesima discussione, dopo le minacce era passato alle vie di fatto, aggredendo l’uomo con calci e pugni e poi scagliando la propria ira nei confronti della nonna.
L’intervento dei militari ha riportato la calma, impedendo che il ventitreenne potesse compiere altri gesti sconsiderati. Dopo aver bloccato e calmato, in una cornice di assoluta sicurezza, i Carabinieri hanno portato il Pitta presso la Caserma di Via San Domenico per gli accertamenti di rito, non prima però di aver garantito un’assistenza ai malcapitati conviventi del ragazzo.
Infatti, se per l’anziana nonna tutto si è concluso con un grande spavento, non altrettanto si può dire per il padre che, visitato da personale sanitario del locale Ospedale Lastaria, è stato riscontrato affetto da traumi contusivi al capo e alle braccia, giudicati guaribili in sette giorni.
All’esito delle verifiche e stante la gravità dei comportamenti, per il giovane violento si sono dunque spalancate le porte della Casa Circondariale di Foggia, ove il giovane è stato condotto su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e ove lo stesso è ancora ristretto all’esito dell’udienza di convalida dell’arresto.