Era quasi un mese che i carabinieri gli stavano addosso. Servizi di osservazione, appostamenti, veniva studiato ogni minimo movimento. Ma lui, un trentenne di Volturino con diversi precedenti di polizia, sembrava sempre muoversi con estrema disinvoltura e noncuranza tra i boschi dauni, che numerosi si aprono sulle alture del sub-appennino tra i comuni di Volturino e Motta Montecorvino. Lupo solitario, abituato a scappare alla vista delle Forze dell’Ordine che da anni lo conoscono per le sue molteplici condotte criminose e per la sua indole particolarmente violenta, facendo perdere le tracce di sé per giorni interi, tra i vari sentieri, battuti e non, trovando rifugi improvvisati all’addiaccio.
L’ennesimo provvedimento di carcerazione gli era pervenuto dal Tribunale di Foggia, dopo che, a seguito di ripetuti allontanamenti dalla Comunità di Riabilitazione a Gambatesa (CB), dove stava espiando la misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale, il Magistrato di Sorveglianza di Campobasso, ne aveva sospeso cautelativamente l’esecuzione, ordinandone il rintraccio, la cattura e l’accompagnamento presso la Casa Circondariale più vicina.
Conseguentemente, l’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Foggia aveva emesso nuovo provvedimento di espiazione pena per complessivi anni 5 mesi 3 gg. 22 di reclusione, di cui residui da scontare, anni 3 e gg. 13.
I provvedimenti giudiziari fanno riferimento a un notevole numero di reati che il reo ha perpetrato a Volturino, a partire dal 2013, che spaziano dalla resistenza a pubblico ufficiale e alle lesioni personali, dall’alterazione di armi al danneggiamento, dalla minaccia al furto aggravato.
Insomma un uomo con una netta propensione a delinquere in grado di incutere reale e serio timore, gettando scompiglio nella popolazione locale.
Dalla mezzanotte di oggi i Carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Puglia insieme ai quelli della Compagnia di Lucera e della Stazione di Volturino, dopo aver vagliato nei giorni precedenti con estrema perizia ogni singolo spostamento, si sono appostati al buio della strada che costeggia il cimitero comunale, aspettando che, come ogni giorno, nel cuore della notte, tra le 04 e le 5.30, emergesse dalla boscaglia verso il centro abitato.
E’ stato un attimo, un lampo; i militari, dopo averne sentito il passo, appena riusciti a scorgerlo e a riconoscerlo con sicurezza, gli sono saltati addosso; l’uomo ha cercato di dimenarsi, di strattonare, di spingere gli operanti, ma non è servito a nulla, non ha avuto scampo. Messo in sicurezza, è stato finalmente assicurato alla giustizia e, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso il carcere di Foggia ove si trova ristretto a disposizione dell’A.G. che ne ha disposto la misura.