Giro di vite dei Carabinieri del capoluogo dauno nel controllo alla circolazione stradale. In una settimana i Carabinieri della Compagnia di Foggia unitamente a quelli della Compagnia Intervento Operativo di Bari hanno proceduto all’arresto di sei persone, che hanno cercato di fuggire all’alt intimato dalle pattuglie.
Nello specifico tre sono stati gli arresti per ricettazione in quanto gli accertamenti sulle autovetture hanno permesso di verificare come le stesse fossero provento di furto e tre gli arresti per resistenza a pubblico ufficiale.
Le autovetture rubate a Foggia e Acerra sono state restituite agli aventi diritto. In un caso i Carabinieri hanno anche effettuato un inseguimento che li ha portati fuori regione: due extracomunitari di origini africana, mentre percorrevano la SS 90 da Foggia verso Napoli a bordo di un’Alfa 156 non si sono fermati all’alt dei militari. Da qui è scattato un inseguimento durato 40 km che è terminato nella zona di Casalbore (Avellino). I due hanno abbandonato il mezzo tentando un’ultima fuga a piedi nelle campagne ma i militari li hanno prontamente bloccati nonostante gli stessi opponessero resistenza, arrestandoli e associandoli presso la Casa Circondariale di Foggia. In tutti i casi sopra indicati le autovetture erano sprovviste di assicurazione e i conducenti privi dei documenti di guida.
Altro inseguimento in pieno centro a Foggia dove una pattuglia dei Carabinieri intercetta una Hyundai Atos il cui conducente non si ferma all’alt ed abbandona l’autovettura nell’isola pedonale di piazza Duomo, scappando a piedi per le vie limitrofe. Rintracciato dai Carabinieri, in questo caso il soggetto è stato denunciato in stato di libertà per resistenza e guida senza patente.
Infine, un ultimo e rocambolesco inseguimento anche nel territorio di competenza della Compagnia di Cerignola dove una pattuglia dei Carabinieri intercetta e riesce ad arrestare a Candela il conducente, originario di Foggia, di un’autovettura Peugeot 2008 appena asportata, insieme ad altre cinque, da un concessionario di Melfi. Le successive ricerche permettevano di rinvenire un’altra autovettura di quelle rubate, abbandonata sul ciglio della strada.