PSR, DI GIOIA: “TUTTO COME PREVISTO, IL TAR ANNULLA ANCHE LA GRADUATORIA PER GIOVANI AGRICOLTORI. UNA TRAGEDIA CHE AVEVO TENTATO DI EVITARE. SI REVOCHI ORA LA DETERMINA 230”

L’amarezza del consigliere regionale Leo Di Gioia nella dichiarazione che segue

“Il Tar di Bari, ieri, 10 giugno, con sentenza ha travolto, annullandola, anche la graduatoria della misura 6.1, quella del primo insediamento per i giovani agricoltori fino a 40 anni. Un’altra notizia devastante per la Regione e per l’Autorità di gestione PSR, che – imperterrita – sul finire dello scorso anno, in preda a furore amministrativo, ha incautamente ‘elargito’ concessioni e inviti ad insediarsi senza prudenza alcuna. L’obiettivo, in tutta evidenza, era solo quello di simulare la spesa per raggiungere i target (che pure, nonostante tutto, sono rimasti non conseguiti).

“Sotto la mia gestione, per tempo, avevamo predisposto le necessarie modifiche sostanziali alla programmazione. Era pronto anche un bando di supporto che potesse ripristinare criteri di giustizia in tema di primo insediamento. Anche questo fu accantonato a causa di scelte scellerate di chi ha assunto, dopo di me, la responsabilità politica della materia. Tanto lavoro vanificato! Eppure, anche questo lo avevamo previsto e denunciato pubblicamente.

“I guai non finiscono qui: prima che esploda tutto e prima di addivenire alle nuove graduatorie (i cui tempi sono indefiniti e la cui tenuta sociale è da verificare, visto che ci saranno troppe aziende a cui si dovrà chiedere di restituire i finanziamenti) si revochi immediatamente la determina 230 del 2019 che contiene disposizioni illogiche e contrarie al principio di buona amministrazione e che potrebbe provocare ulteriori danni al PSR.

“La Puglia si avvia ad uno sforamento sulla spesa da certificare per l’anno 2020 vicina ai 200 milioni. Paradossalmente, solo l’emergenza Covid potrà arginare questi danni, poiché nel caos della pandemia e nella richiesta di deroghe generalizzate, si potrà forse sperare di convincere qualcuno a Bruxelles a non essere troppo severo. Magra consolazione”