“Le associazioni di categoria dell’assistenza sociosanitaria pugliese sono sul piede di guerra, e hanno ragione: Emiliano si attivi subito per rispondere alle legittime istanze dei richiedenti o sarà responsabile dell’ulteriore, drammatico caos che rischia di investire la sanità pugliese”. E’ la dichiarazione-appello dell’europarlamentare della Lega, eletto al Sud, Massimo Casanova.
“Apprendo direttamente da una nota stampa dei responsabili delle associazioni di categoria quali Confindustria, Aiop, Agci Sanità Puglia, Lega Coop ed altre, che, se da un lato la Regione Puglia si profonde in spot propagandistici di riordino e controllo TARDIVO del sistema delle Rsa, dall’altro dimentica di coinvolgerle in un presunto nuovo corso strategico. E questo dopo averle colpevolmente lasciate al proprio destino sin dall’inizio dell’emergenza, senza personale sanitario e con operatori e pazienti privati addirittura del materiale protettivo di base indispensabile per affrontare la drammatica traversata Covid 19. Finanche senza convenzioni e risorse adeguate.
Colpa e responsabilità del Governatore sono tanto più evidenti e maggiorate se si considera che la Puglia, per una fortunata circostanza che ha riguardato l’intero Sud, è stata investita in tempi considerevolmente più lenti dall’emergenza sanitaria e con un numero di contagi di gran lunga inferiori rispetto al Nord, aspetti che consentivano ed imponevano la messa a punto di una reale e robusta strategia preventiva della gestione sanitaria.
Nonostante questo, Emiliano è riuscito a farsi cogliere impreparato, costretto a rincorrere l’emergenza e a non curarsi di realtà cruciali per la cura e tutela dei pugliesi, quali, su tutte, le residenze socio-assistenziali residenziali e semi residenziali appunto, settore che conta in Puglia oltre 400 strutture e 10mila unità lavorative (senza contare l’indotto) e che assolve una funzione pubblica di primaria importanza, occupandosi delle fasce più deboli della nostra popolazione (anziani, disabili, minori, pazienti psichiatrici). Goffamente oggi, il presidente, tenta di porre rimedio con un’azione tardiva e mal concertata, lanciandosi non già in un doveroso mea culpa, ma addirittura in accuse all’indirizzo di gestori e lavoratori!
Per quanto in estremo ritardo, l’Amministrazione regionale pugliese ha il dovere morale, etico e politico di intervenire con urgenza sul settore e di ascoltare il sacrosanto grido d’allarme delle associazioni di categoria, che minacciano oggi azioni anche eclatanti. Continuare a fare orecchie da mercante rischia di far pagare alla Puglia un prezzo troppo alto”.