Compie oggi 100 anni nella casa di Alpignano (Torino) e spera di superare anche il Coronavirus.
Ha superato l’influenza Spagnola terminata il 1920, l’Asiatica del 1957, l’influenza di Hong Kong del 1969 e oggi la pandemia Covid-19. In 100 anni la nonnina Maria Irmici, nata a San Severo il 5 aprile del 1920, di epidemie e pandemie ne ha viste almeno quattro. Oggi dalla casa della figlia Emanuela Carriera di Alpignano, si gode i suoi 100 anni, guardando dalla finestra vie e strade deserte, come ai tempi del coprifuoco durante la guerra, sperando che tutto passi in fretta e poter dire di aver superato anche questa pandemia. Nonna Maria ha una lunga vita alle spalle: dagli anni delle pandemie, alla seconda guerra mondiale vissuta in casa quando una bomba cadde a pochi metri da casa sua.
Nata da una famiglia di 9 figli (lei è l’ultima rimasta in vita), allevatori di bestiame a San Severo, in assenza dei fratelli partiti per il fonte della seconda guerra mondiale, fu lei a prendere in carico, insieme al padre, il lavoro della fattoria.
Ha avuto tre figli… Anna Maria (scomparsa 13 anni fa), Matteo (anche lui deceduto 7 anni fa), Emanuela, la piccola delle figlie che vive con lei. Sette i nipoti Adele, Mariella, Piera, Fabrizio, Daniele, Morena Mariangela. Sei i pronipoti: Sara, Elena, Gabriele, Giulio, Alessandro e Alfonso.
Il Sindaco Francesco Miglio e l’Amministrazione Comunale, colpiti e commossi da una vita tanto ricca ed intensa, hanno voluto consegnare alla concittadina Maria Irmici un attestato, che oltre ad essere un riconoscimento formale, rappresenta un gesto simbolico di ammirazione nei confronti della forza di una grande donna e madre sanseverese: “Abbiano voluto far giungere fino in Piemonte un simbolico attestato del nostro Comune – dichiara il Sindaco Miglio – per sottolineare l’affetto e la stima della comunità di San Severo, grata e riconoscente ad una sua figlia così laboriosa”.
“La sua testimonianza può essere di auspicio, augurio e speranza – conclude la figlia Emanuela – in questo tragico periodo che tutti noi stiamo vivendo”.