“Cosa potrebbe fare il governo per far ripartire subito il Paese? Attivare quelle stazioni appaltanti che sono gli 8 mila Comuni italiani, conferire ai sindaci un mandato a spendere subito tutte le risorse economiche disponibili per riaprire i cantieri. La situazione e’ disperata e non c’e’ piu’ tempo da buttare con i burocrati”. Cosi’ Gabriele Buia, presidente dell’Ance, in un’intervista al Corriere della Sera. Sulla possibilita’ di riaprire alcune attivita’ a emergenza sanitaria ancora in corso, dice: “Con le dovute precauzioni. La miseria il Paese non se la merita e sarebbe una follia, potendo disporre, come disponiamo, di grandissime eccellenze e competenze a tutti i livelli. Il mio e’ solo il parere di un costruttore, ma cominciano a esserci piu’ voci autorevoli in questo senso”. Sul come organizzarsi, secondo Buia “la gestione dovrebbe essere affidata a due squadre, una dedicata all’oggi. L’altra impegnata a organizzare il dopo, l’uscita dalla crisi”. Tra i cantieri da riaprire per i primi, “strade, scuole, ospedali: il Paese, come sappiamo, ha bisogno di manutenzione da Nord a Sud e in tante situazioni anche della messa a norma degli edifici. C’e’ bisogno di grandi opere, ma anche di tanti interventi”. In tema di risorse, infine, secondo Buia “se si vuole dare la scossa bisogna prima di tutto spezzare l’inerzia della macchina pubblica nell’utilizzo delle risorse disponibili. Ci sono diversi miliardi in pancia alle stazioni appaltanti comprese Anas e Rfi”.