Sul finire del match il Foggia vede svanire una vittoria che si poteva già considerare tasca. Un’indecisione difensiva di Agnelli che ha rinviato la palla sui piedi di Capello, anziché lasciarla al suo portiere, ha consentito al Padova di acciuffare un pareggio (1-1) ormai insperato che lo riporta in vita e manda nello sconforto totale gli oltre 2.000 tifosi rossoneri che hanno affollato il settore dell’Euganeo a loro destinato. Il Foggia così butta alle ortiche un’altra possibilità per avvicinarsi al Cosenza ed allontanarsi dalle ultime della classe. Per cui non ci si deve illudere. Ci sarà da soffrire fino alla fine. E per quanto visto durante il match, questa era una gara da portare a casa con i tre punti. Demerito del Foggia ? Sicuramente non ha convinto l’atteggiamento tattico della ripresa. L’aver rinunciato completamente in chiave offensiva non ha consentito di poter tentare di assestare il colpo del ko ad un Padova psicologicamente con le ruote a terra e privo di idee di gioco. Invece, il Foggia ha volutamente arretrato il proprio raggio di azione e così, sia pure casualmente, è stato punito. Non è questo il modo per raggiungere l’obiettivo salvezza. Con questa mentalità non si va da nessuna parte e si rischia davvero tanto. Sono stati commessi errori da principianti. Speriamo che si riesca a cambiare passo. Per la sfida all’Euganeo, Padalino non ha a disposizione Ranieri (squalificato) e lo sostituisce con Ingrosso. Le altre due novità rispetto alla gara precedente sono Mazzeo in attacco al posto di Iemmello e Chiaretti in luogo di Galano. L’importanza del match si avverte sul rettangolo di gioco. Le due compagini appaiono sin da subito molto contratte e preferiscono non correre rischi. Dopo una fiammata iniziale del Foggia, propiziata dal calcio di punizione di Kragl e la deviazione di testa di Loiacono (2’) sulla quale Minelli si esalta, la gara cala di tono. Specialmente il Foggia non vuole accelerare i ritmi e concedere azioni di rimessa. Poi si aggiungono i tantissimi errori da ambo le parti in fase di costruzione. La gara è più che noiosa e priva di temi interessanti. Mancano le idee, su entrambi i fronti. Nel Foggia Chiaretti e Deli non riescono ad assistere un isolato Mazzeo. Le poche emozioni arrivano soltanto quando si commette un errore grossolano. Come nel caso di Ingrosso che sbaglia il rinvio e serve involontariamente Bonazzoli (27’) che calcia a rete ma trova la decisiva opposizione di Leali. Risponde Mazzeo (30’), servito da Deli, con un tiro debole e centrale. Poi Calvano (41’) non approfitta di un altro paio di indecisioni della difesa rossonera e spedisce alto. Come spesso accade, è un episodio a sbloccare il risultato. Stavolta a favore dei rossoneri. Busellato ruba palla al limite dell’area, serve Mazzeo sulla sinistra e l’immediato cross è preciso per l’accorrente Chiaretti (45’) che, con una spettacolare sforbiciata, supera Minelli. Si torna negli spogliatoi col Foggia avanti e quando si riprende a giocare, il Padova si porta pericolosamente dalle parti di Leali. Sul cross di Longhi, c’è Martinelli (5’) ad anticipare provvidenzialmente il neo entrato Capello. Il Padova, ovviamente, vuol pareggiare i conti, alza il proprio baricentro e spinge, senza ferire. La difesa del Foggia è organizzata e non concede molto spazio. Padalino intende coprirsi ed inserisce prima Gerbo e poi Agnelli al posto di Deli e Greco. Il Foggia prova a chiudere il match con il gran tiro Kragl (25’) deviato in angolo. Ma commette l’errore di indietreggiare oltre misura. Glu ultimi minuti sono fatali. Il forcing disperato del Padova fa prima suonare il campanello d’allarme con Andelkovic (41’) che incredibilmente sbaglia a due passi da Leali. Sul ribaltamento di fronte, Chiaretti (42’) dopo scambio con Iemmello, fallisce lo 0-2. E allo scoccare del 45’ sull’innocuo cross di Agnelli non lascia la palla a Leali e rinvia sui piedi di Capello. Il tiro a colpo sicuro si spegne in rete. 1-1 e partita chiusa. Il Foggia continua a non vincere.