Si chiude nel peggior modo possibile la settimana difficile del Foggia. Con la sconfitta di misura nel derby di Lecce. Un bruttissimo derby, Specialmente quello dei rossoneri, mai stati in partita. Rinunciatari e votati quasi esclusivamente alla conservazione del pareggio. Una tattica suicida che ha consentito ai salentini di cogliere al volo l’unico errore della difesa, capitalizzandolo al massimo ed incassando così i tre punti che li proiettano prepotentemente nelle posizioni di vertice. Al contrario, il Foggia, dopo 6 gare utili (ed una sola vittoria), vede maledettamente complicare la situazione, alla quale si aggiungono i noti problemi societari venuti a galla nei giorni scorsi. Sicuramente la corsa-salvezza diventa sempre più complessa anche se nulla è perduto. Ma, obiettivamente, con questo atteggiamento tattico e senza tirar mai in porta, non si fanno punti. E si rischia davvero tantissimo. Se a questo si aggiunge anche la poca reattività individuale e collettiva si può dire che questo Foggia ha buone chance per tornare nell’inferno della C. Diventa davvero difficile, al di là di Mister Padalino, giudicare positivamente le ultime prestazioni. In chiave offensiva, il Foggia non c’è. Eppure proprio quel reparto, rinforzato da elementi di “spessore”, avrebbe dovuto fare sfracelli. Purtroppo c’è da ricredersi. E Padalino, nonostante i rinforzi del mercato di riparazione, sta facendo peggio del suo predecessore. Che non sia stata una bella gara non ci dovrebbero essere obiezioni. Tranne ovviamente il Padalino-pensiero. Qui non si parla di fortuna o sfortuna. Il Foggia è sceso al Via del mare facendo barricate ad oltranza. E alla fine ha pagato l’unico errore commesso. Dopo la prima vera occasione per il Lecce capitata sui piedi di Falco (8’) con tiro centrale, la gara è scesa di tono. La prima mezzora è stata completamente di marca leccese. Il Foggia è stato costretto a stazionare quasi esclusivamente nella propria metà campo. E quando provava a superare il centrocampo, la manovra rallentava vistosamente. Un rallentamento che agevolava il Lecce nel recuperare al meglio le posizioni e di non correre alcun pericolo. Di contro, la notevole pressione dei padroni di casa non trovava sbocchi particolari. Il Foggia tutto rannicchiato negli ultimi venti metri e con i reparti così “serrati”, concedeva ben poco o niente. Scarna la cronaca della prima frazione ed anche il secondo tempo proseguiva sull’onda dei primi 45’. Noioso e poco interessante. Solo un episodio avrebbe potuto cambiare le sorti del match. Di sicuro non poteva capitare al Foggia, quasi mai andato pericolosamente oltre la linea centrale del campo. Quando meno te l’aspetti, nel grigiore pomeridiano, scocca il lampo del Lecce che sblocca il risultato. Sul cross dalla destra di Petriccione svetta La Mantia (14’) e supera Leali. Sarà il gol che deciderà il derby. Padalino prova a correre ai ripari ed inserisce Chiaretti e Cicerelli per Greco e Ngawa. I cambi non producono molti effetti. Anzi, il Lecce potrebbe bissare con Falco (27’) la cui battuta a rete è sbilenca e l’occasione sfuma. Nel finale il Foggia perde anche la testa. Busellato (45’) si fa espellere e Kragl rimedia un inutile giallo che si aggiunge a quelli di Ranieri e Loiacono. Non succede più nulla. Il Foggia è punito da La Mantia ed adesso per la salvezza è dura.