Alla luce anche delle ultime operazioni antimafia come “Decimabis”, che ha portato all’arresto a vario titolo di 40 persone per reati vari, diventa ancora più importante avere a Foggia punti di riferimento per affermare la legalità. E Parcocittà è diventato un autentico presidio di legalità in questi anni, in un posto prima “casa” di degrado e abbandono. Significativa è stata la visita al centro polivalente nel marzo 2018 compiuta dal presidente nazionale di Libera don Luigi Ciotti che ha elogiato quanto fatto da Parcocittà nel contrasto alle pratiche illegali e ha ricevuto il premio “Amico di Parcocittà” realizzato dall’artista Antonio Lo Mele. Legalità è quindi uno dei principi che ha mosso le attività del Centro Polivalente, sin dalla sua nascita, in un posto che prima era luogo di malaffare e illegalità. Ciò è accaduto perché il modo migliore di rispondere all’illegalità è il “fare”. Del resto lo aveva detto anche lo stesso don Ciotti nel corso della Giornata nazionale del Ricordo delle Vittime di Mafia a Foggia quando, a seguito di una mobilitazione contro la violenza mafiosa, aveva invitato tutti i presenti a “comprare un’auto nuova all’amico Giuseppe”, dopo il brutto attentato di natura incendiaria verificatosi la notte prima della manifestazione. Detto fatto. Da quell’invito, rimbalzato a voce e sui social, è nata un’iniziativa concreta e portata a compimento. Alla fine della raccolta fondi furono infatti raccolti ben 7000 euro, frutto della donazione di oltre 300 cittadini foggiani. Ricavato poi servito per promuovere un percorso di educazione alla legalità rivolto alle scuole primarie e secondarie di Iº grado della Rete educativa Penelope, con la collaborazione dell’associazione Libera. La raccolta fondi è stata un vero gioco di squadra: ad idearla e portarla avanti sono stati cittadini singoli ed associazioni locali uniti da un solo sentimento comune: far passare il messaggio che a Foggia esiste una componente “sana” che sa unirsi e agire per il bene comune e che rappresenta la stragrande maggioranza della comunità.
Come non ricordare le importanti iniziative progettate nell’ambito della raccolta fondi #quellamacchinaèanchenostra, con Carlo Carzan, un’attività laboratoriale con i bambini della primaria sul libro intitolata “La costituzione italiana raccontata da Geronimo Stilton” svoltasi a luglio 2018. A settembre dello stesso anno, con le scuole secondarie di primo grado ci sono state anche le attività laboratoriali “Pensa come Falcone e Borsellino”, un dialogo strutturato come gioco tra i due giudici, sulla loro infanzia, sulla scelta di diventare magistrati, sui valori con cui sono cresciuti. Dell’esperienza di Parcocittà come modello di legalità ha parlato il Presidente della Provincia di Foggia, Nicola Gatta: “Parcocittà è una componente attiva del coordinamento della Consulta Provinciale per la Legalità. L’esperienza di Parcocittà è uno splendido esempio sociale di compiuta legalità nel segno dell’innovazione e della valorizzazione di un bene collettivo”.
“Fin dalla sua nascita Parcocittà è stato un punto di riferimento, un contenitore in cui abbiamo svolto e svolgiamo attività improntate sulla legalità e sull’esercizio della democrazia – aggiunge Daniela Marcone – un presidio indispensabile, specialmente in un contesto urbano come quello foggiano. Ecco perché, capendo tutte le esigenze del nuovo bando, la prosecuzione del progetto di Parcocittà è necessaria per l’intera città che sta vivendo un periodo non facile. Foggia ha infatti una molteplicità di aspetti, a cominciare da un alto tasso di degrado dovuto ad una mancanza di rispetto verso la città stessa e dei suoi luoghi e beni comuni. Sembra che i cittadini siano immuni al rispetto delle regole di convivenza. Per non parlare delle penetrazioni criminali vere e proprie – aggiunge – come è venuto fuori da una recente sentenza relativa all’operazione “Araneo” in cui si racconta come agisce la mafia, o meglio, le mafie locali. Anche alla luce dell’operazione “Grande Carro” in cui ci si è accorti di esser di fronte ad organizzazioni criminali che hanno una forte capacità di penetrazione del tessuto sociale, capaci di trasformarsi in mafia d’affari che può proporsi ad una città sofferente anche come welfare alternativo lì dove Stato e istituzioni non riescono a dare risposte. D’altronde non bisogna dimenticare che, a differenza nostra, la criminalità non si ferma nemmeno davanti alla pandemia. Il cittadino dal canto suo può prevenire, costruire una cultura che può e deve scardinare silenzio e omertà. Non si può restare fermi dietro i social – conclude Marcone – purtroppo ben pochi trovano il “coraggio” di porre fine alla propria indifferenza”.
In questo scenario, avamposti come Parcocittà acquisiscono rilevanza strategica specialmente in rioni di “frontiera”. Ne è certo Pietro Fragasso presidente della Cooperativa Pietra di Scarto che aggiunge: “Nell’azione di Parcocittà c’è un elemento fondamentale che riguarda l’antimafia sociale: il riappropriarsi di un bene comune nel frattempo smarrito per ridonarlo alla comunità. Uno spazio dove poter costruire relazioni, il proprio quotidiano e finanche opportunità di sviluppo della coscienza civile, legale e sociale. Grande merito di tutto questo al Centro Polivalente che ha saputo organizzare tantissime iniziative in maniera libera e intellettualmente onesta, facendo crescere la propria comunità specialmente in un territorio dove i contesti cittadini, culturali e sociali sono inficiati da situazioni complesse come quella foggiana. L’azione di Parcocittà è assolutamente meritoria e vale la pena di portarla come esempio”.