Finanzieri del Comando Provinciale di Foggia, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio, hanno scoperto e sequestrato in un autoparco del quartiere Torricelli di Cerignola (FG) un impianto di distribuzione carburanti privo di autorizzazione amministrativa e/o di sicurezza ed in assenza di qualsiasi documentazione contabile e fiscale attestante la provenienza e la legittima detenzione del prodotto in vendita.
Nell’autoparco il distributore abusivo erogava gasolio di tipo agricolo, un carburante sottoposto ad un regime di tassazione agevolato (Accisa e IVA ridotte) in quanto per legge vincolato all’uso di macchine impiegate in attività di agricoltura, selvicoltura, floricoltura, di allevamento di animali e di itticoltura, riconoscibile per la sua colorazione artificiale verde, ma identico per miscela chimica al gasolio per autotrazione.
Si tratta di un prodotto energetico che rispetto al prezzo finale di vendita di un litro di gasolio per autotrazione è mediamente più basso di 0,65 euro, motivo per cui sono frequenti le manovre fraudolente volte a dirottare l’uso di questo tipo di carburante dall’uso esclusivo nelle attività produttive del settore primario dell’economia al comune uso per autotrazione, con notevole danno per le casse dello Stato a cui vengono sottratte ingenti entrate fiscali.
I militari della Compagnia di Cerignola hanno pertanto sequestrato circa 700 litri di gasolio “agricolo” detenuto illecitamente, nr. 3 cisterne in plastica della capacità di 1000 litri ciascuna, utilizzate per stoccare il prodotto e una pistola erogatrice con annesso contalitri e pompa di adduzione per la distribuzione del carburante. Il titolare dell’autoparco è stato denunciato alla Procura della Repubblica del Tribunale di Foggia che coordina le attività di indagine.
L’attività di servizio testimonia lo sforzo operativo della Guardia di Finanza nel settore dell’evasione fiscale in tutte le sue forme, teso a disarticolare le frodi fiscali, anche nello specifico settore dei prodotti energetici, che ostacolano la normale concorrenza fra le imprese, drenano le entrate dello Stato accrescendo indirettamente il carico fiscale per gli imprenditori e i cittadini onesti.