SCOPERTO A SAN SEVERO UN COVO DI SPACCIO. I CARABINIERI ARRESTANO TRE GIOVANI, DUE DEI QUALI ANCORA INSENSURATI

Un’intera abitazione adibita a bazar dello spaccio di sostanze stupefacenti è stata scoperta a San Severo, nella serata di venerdi scorso, dai Carabinieri della Compagnia cittadina in via Hoffman.

La casa, composta da due piani, disabitata e quasi completamente priva di arredi, era stata scelta sicuramente per la sua posizione strategica, lontano da occhi indiscreti, e quindi da possibili controlli delle forze di polizia. Un vero e proprio covo.

I Carabinieri, però, avuto sentore che in quella zona si fosse concentrata una fiorente attività di spaccio di stupefacenti, vi avevano dedicato pazienti servizi di osservazione, notando subito l’atteggiamento sospetto di alcuni giovani che vi gravitavano, apparentemente senza meta né scopo. Capito di aver individuato un autentico servizio di “vedetta”, i militari si erano fatti ancora più prudenti, riuscendo dopo non pochi sforzi ad individuare la “base” così ben protetta.

Venerdi sera, stabilito che solo un’azione fulminea avrebbe potuto permettere di sorprendere gli spacciatori ancora con lo stupefacente, avevano dato l’assalto allo stabile, raggiungendo l’obiettivo con tanta velocità da rendere vani gli allarmi lanciati dalla strada. L’effetto sorpresa ha quindi  permesso di cogliere con lo stupefacente tre giovani, compresi tra i 22 ed i 25 anni, che non avevano così avuto il tempo di liberarsene.

Al primo piano, in una stanza adibita a deposito, su un tavolo i Carabinieri hanno trovato tutto l’occorrente per la preparazione ed il confezionamento della droga, compresa una macchina per termosaldare le bustine.

Proseguendo, le operazioni di perquisizione hanno poi permesso di rinvenire tutte le tipologie di stupefacente attualmente più richieste nel mercato: 9 dosi di cocaina, 29 di marijuana e 6 di hashish, tutte già confezionate e pronte per lo spaccio. Oltre a ciò, sono stati sequestrati 90 euro e tre fogli manoscritti, sui quali i pusher tenevano la contabilità relativa ai “clienti”, con cifre che arrivavano fino ai 2.900 euro.

A seguito dell’udienza per la convalida degli arresti, ad uno dei tre, già gravato da precedenti, è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre per gli altri due, incensurati, l’Autorità Giudiziaria ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.