«Alla fine le buone ragioni hanno avuto la meglio. Ad Accadia l’Amministrazione comunale ha deciso di rinunciare alla realizzazione dell’impianto di cremazione all’interno del cimitero e di non procedere all’affidamento della sua gestione a ditte private.
Una vittoria per la mobilitazione popolare che aveva detto “no” a questo progetto, sulla base di fondati timori di carattere ambientale e per le conseguenze che una struttura del genere avrebbe provocato sulla vita della comunità.
Sono orgoglioso di aver contribuito a questo risultato, sostenendo quanti manifestavano timori e perplessità. Il 16 febbraio avevo partecipato ad un’assemblea pubblica indetta sul tema, rappresentando la mia condivisione per la preoccupazione espressa della popolazione. Da questo punto di vista è doveroso per me esprimere un sincero ringraziamento nei confronti di tutti coloro i quali si sono impegnati con passione per difendere i diritti del paese natale della mia famiglia.
Questa vicenda è innanzitutto il frutto dell’assenza di una specifica pianificazione in Puglia, a differenza di quanto accaduto in altre Regioni. Circostanza che induce le imprese che operano in questo campo a spostare i loro interessi sul nostro territorio. Anche su questo versante occorre procedere ad un radicale cambio di passo, dotando la Regione di uno schema di regole chiare e trasparenti in materie importanti e delicatissime».