Nel corso della settimana, personale di questi Uffici, a seguito di attività investigativa coordinata dalla locale Procura, ha dato esecuzione a tre misure cautelari personali.
La prima ordinanza applicativa di misura cautelare personale agli arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti N.C. classe 1994.
L’indagata si è resa responsabile del reato di stalking perché, con condotte reiterate nel corso degli ultimi anni, minacciava e molestava una vecchia compagna di scuola, C.A. classe 1994.
La p.o. con denuncia-querela presentata nel mese di febbraio u.s. esponeva di aver conosciuto l’indagata negli anni 2006/2008 in quanto sua compagna di classe alle scuole medie. Nei successivi anni, a conclusione del ciclo scolastico, la N.C. palesava l’intenzione di non avere rapporti sociali non apprezzando il proprio aspetto e per tale situazione personale, la stessa iniziava ad inviare numerosi messaggi all’amica assumendo toni offensivi e ingiuriosi di cui subito dopo si pentiva chiedendo scusa.
Dopo un periodo di tranquillità, nel Natale 2016, la denunciante mentre si trovava fuori regione per motivi di studio, riceveva un messaggio dall’indagata da un falso profilo social, che le chiedeva, con toni disperati, di poter riprendere i contatti. La vittima, ignara delle intenzioni della sua amica, decideva di incontrarla dove la stessa si era ricoverata presso un centro psichiatrico.
Successivamente all’incontro, l’indagata, poneva in essere continui atteggiamenti minatori e offensivi nei confronti della vittima, inviandole numerosi e frequenti messaggi attraverso plurimi profili ad ella riconducibili, mediante la piattaforma “Instangram” e in più occasioni la stessa si appostava nei pressi della abitazione della p.o. alla stessa noto.
La seconda ordinanza applicativa di misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alle pp.oo. è stata eseguita nei confronti di G.M. classe 1980 in collaborazione con il personale dell’Ufficio P.G.S.P.
L’indagato, si è reso responsabile dei reati di maltrattamento e violenza privata nei confronti dei propri familiari (genitori e nucleo familiare del fratello).
Le denunce hanno avuto origine dal momento in cui lo stesso è stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento all’ex moglie eseguita nell’anno 2019, poiché trasferitosi presso l’abitazione dei suoi genitori, con cadenza quotidiana, poneva in essere condotte vessatorie sotto l’effetto dell’alcool. In più occasioni, l’indagato, spinto da futili motivi, di mera prevaricazione morale, con continui atti di violenza fisica e psicologica, ha aggredito gli anziani genitori, usando un linguaggio inappropriato, volgare ed offensivo. I familiari, hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni poiché l’indagato li aveva più volte minacciati che li avrebbe percossi ed uccisi se non lo avessero lasciato l’immobile.
Inoltre, anche nei confronti del fratello e della cognata, residenti nello stesso stabile, lo stesso in tempi diversi, poneva in essere atteggiamenti ritorsivi e violenti qualora non avessero abbandonato anche loro l’abitazione prospettando che altrimenti, avrebbe ucciso la cognata che più volte aveva apostrofato con epiteti volgari.
La terza ordinanza applicativa di misura cautelare personale agli arresti domiciliari è stata eseguita nei confronti di L.P. classe 1963.
L’indagato si è reso responsabile dei reati di stalking e lesioni nei confronti dell’ex-moglie R.A. classe 1966 e della figlia L.C. classe 1992.
Il L.P. già in passato, a causa delle sue condotte violente e prevaricatrici in famiglia era stato sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento lo scorso febbraio 2019 sempre per reati commessi nei confronti dell’ex-moglie.
Nel periodo successivo, una volta intervenuta la separazione coniugale, l’indagato ha inizato una spasmodica e morbosa condotta persecutoria nei confronti dell’ex-coniuge e questa volta anche nei confronti della figlia.
L’indagato negli ultimi mesi, era solito appostarsi sotto l’abitazione dei familiari e pedinarle in ogni loro spostamento, minacciandole e offendendole prospettando alle stesse atti ritorsivi violenti.
Nelle ultime settimane lo stesso aggrediva l’ex-moglie mentre era in compagnia della figlia per costringerla a salire sulla sua autovettura, strappandole la maglia e provocandole delle ecchimosi certificate presso il locale P.S. degli OO.RR.
In altre occasioni, raggiungeva la figlia, offendendo e minacciando la moglie tramite quest’ultima. In altra circostanza, lo stesso dopo averla seguita ed essersi appostato nei pressi di un esercizio commerciale, l’aggrediva anche in presenza di altro familiare.
Nell’ultimo episodio accaduto nel mese di maggio, l’indagato bloccava la figlia chiedendole dove si trovasse la madre e sfilandole le chiavi del nottolino del motorino di avviamento della propria auto.
Le dichiarazioni accusatorie dei familiari sono avvalorate dalle registrazioni delle frasi minacciose, dagli interventi delle pattuglie delle volanti e dalle dichiarazioni rese dai testi anche estranei all’ambito familiare.