“È evidente che il presidente Michele Emiliano stia attendendo la tornata elettorale per dare corso
a quelle stabilizzazioni, che per il servizio 118 sono possibili da oltre un anno, come rivendicano
tutti i sindacati di categoria. È vergognoso che in piena pandemia ci siano in Puglia e in Capitanata,
nei nostri territori, operatori di serie B, con meno tutele e spesso privi dei più elementari dispositivi
di sicurezza individuali, come denuncia quotidianamente chi sulle ambulanze è in prima linea nella
lotta al Covid-19.
Vanno assolutamente regolarizzati tutti i precari della sanità, siano essi medici, infermieri o OSS”.
È quanto dichiara l’avvocato Joseph Splendido , dirigente regionale della Lega Salvini Premier e
responsabile del tesseramento del partito in Puglia.
“L’internalizzazione in Sanitaservice non è soltanto un diritto per gli operatori del 118- seguita il
legale salviniano- ma rappresenta una garanzia per il servizio che oggi si sostanzia sulla
abnegazione di volontari, che finanziano personalmente i corsi personalizzanti”.
Proprio sui corsi e in particolare quelli per OSS l’avvocato Splendido intende accendere i riflettori.
E rileva: “Mi arrivano segnalazioni di ogni genere da parte dei nostri giovani che hanno frequentato
i tanti corsi da OSS erogati dagli istituti e dagli enti di formazione accreditati, finanziari dalla
Regione Puglia. Tanti ragazzi sono stati lasciati al loro destino: i corsi sono stati o bloccati o non
hanno dato accesso agli esami. Chi doveva sostenere l’esame finale per conseguire la qualifica di
OSS è in balia degli eventi, nessuno sa se i corsi proseguiranno, se vi sarà il colloquio o quale sarà il
futuro immaginato per i frequentanti, che, formandosi, hanno investito il loro tempo e i loro sogni
agognando un lavoro stabile.
Tutto è gestito alla carlona dal governatore e assessore alla Sanità.
Eppure nelle varie strutture pubbliche e private, a cominciare dalle Rsa e Rssa, c’è una profonda
carenza di personale OSS, a danno del personale in servizio, degli infermieri perché demansionati e
a discapito dell’ospite/paziente. Tanti Operatori Socio Sanitari sono stati formati in questi anni, ma
in emergenza pandemica emerge in maniera manifesta la scarsità di questa figura che accanto
all’infermiere e al medico, si prende cura del paziente Covid”.