Distribuzione buoni alimentari, la precisazione del dirigente del Comune di Foggia, Carlo Dicesare

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l’Ordinanza della Protezione Civile n. 658 del 29.03.2020 nasce dall’esigenza forte e urgente di assicurare in via emergenziale, risorse per interventi di solidarietà alimentare sul territorio a quei nuclei familiari in situazione di indisponibilità economica, a seguito dell’emergenza sanitaria del virus Covid-19; un beneficio occasionale a mezzo di buoni spesa utilizzabili al soddisfacimento dei bisogni primari. Trattandosi di un’ordinanza della Protezione Civile, con i requisiti propri di uno stato di necessità, le misure vanno applicate con l’obiettivo di accelerare al massimo le procedure, senza perdere di vista il principio di equità nella attuazione della misura. L’ordinanza nasce dalla necessità dello Stato di sopperire e fronteggiare i disagi dei nuclei familiari che, a seguito delle chiusure delle attività commerciali, fabbriche, studi professionali, piccoli lavori saltuari, artigiani, ritenute “non indispensabili” dal DPCM dell’11.03.2020, hanno di fatto subito il danno economico derivante dal blocco dell’attività lavorativa. La chiusura delle attività ha costretto la maggior parte del tessuto imprenditoriale presente sul territorio a disporre il fermo, con conseguente licenziamento del personale.

Una premessa pare doverosa: l’agire dell’Amministrazione pubblica deve essere sempre “proporzionato” all’obiettivo perseguito dalle norme, imponendo ai cittadini e alle imprese, il minor onere possibile e garantendo la non arbitrarietà delle scelte. Il potere discrezionale rilasciato all’attività della P.A., ulteriormente rafforzato dalle ultime disposizioni in materia di emergenza, va esercitato in relazione all’effettivo bilanciamento degli interessi; pertanto l’Amministrazione non può applicare meccanicamente le norme, ma deve eseguirle necessariamente in coerenza con i parametri della logicità, proporzionalità e adeguatezza.

La Giunta comunale, in recepimento della O.C.D.P.C. del 29.03.2020 e su proposta del Dirigente del Servizio Sociale e Prevenzione del Comune di Foggia che ha relazionato sullo stato di emergenza e di bisogno della comunità determinatosi con l’emergenza epidemiologica e su tutte le provvidenze già in essere erogate ai nuclei disagiati e sulle nuove povertà, ha di fatto stabilito quali dovessero essere le priorità nella assegnazione del contributo della misura buoni alimentari. Le risorse stanziate dal Governo, ritenute insufficienti a coprire lo stato di bisogno dei nuclei familiari privi di qualsiasi forma di reddito, impongono un allargamento della platea con l’inserimento della categoria dei “nuovi poveri” e la definizione di una serie di priorità nell’assegnazione del beneficio.

Il Servizio Sociale del Comune di Foggia, ha fornito i dati relativi alla platea dei beneficiari delle varie misure di sostegno al reddito attualmente in essere quali Reddito di Cittadinanza, Reddito di Dignità 2.0 e 3.0, etc. che, durante l’emergenza sanitaria del virus Covid-19 non sono mai state sospese, non generando di fatto un ulteriore disagio ai nuclei percettori di tale beneficio, come affermato anche dal sottosegretario all’economia Pier Paolo Barretta, che precisa “…i buoni spesa per far fronte all’emergenza coronavirus, non riguarderanno i beneficiari del Reddito di Cittadinanza che hanno già un sostegno. Dobbiamo rivolgerci a persone indigenti, cosa che verrà gestita direttamente dai Comuni, indipendentemente dalle altre fonti di entrata”. Ad oggi i percettori di Rdc dell’Ambito Territoriale di Foggia sono pari a 4.293, i percettori di ReD 2.0 e 3.0, sono pari a 197.

Dall’esame delle risultanze, in ossequio all’O.C.D.P.C. n. 658 del 29.03.2020, il Servizio Sociale dell’ente, ha ritenuto opportuno dare priorità ai nuclei che hanno subito un drastico decremento del reddito familiare a seguito dell’emergenza, dando così priorità rispetto a quei nuclei che, sebbene versino in situazione di disagio, non sono stati direttamente colpiti dal fermo economico. Le risorse economiche saranno messe a disposizione prioritariamente ai nuclei familiari maggiormente esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica. La metodologia proposta dal Servizio sociale e prevenzione, recepita dalla Giunta comunale con deliberazione n. 28 del 30.03.2020, prevede l’attivazione di una misura straordinaria ed eccezionale aperta e a scorrimento dei richiedenti aventi diritto fino ad esaurimento delle spettanze e delle risorse comunque disponibili. Al fine di garantire la priorità ai nuclei direttamente colpiti si è disposta, in questa prima fase, l’esclusione dei percettori di qualsiasi altra pubblica provvidenza. Successivamente, anche con l’auspicio di utilizzare altre risorse derivanti dalle donazioni e dalle somme che la Regione Puglia ha deciso di stanziare, in aggiunta alle risorse ministeriali, la misura di sostegno alimentare sarà allargata anche ai percettori di altre forme di sostegno al reddito che non riescono, data l’esiguità di quanto percepito, a fronteggiare i bisogni di sostentamento quotidiano.

L’Iter amministrativo per l’assegnazione del contributo straordinario prevede, previa verifica dei requisiti minimi previsti nella modulistica approvata (residenza, composizione del nucleo familiare, verifica sulla percezione di altre forme di sostegno al reddito), l’assegnazione dei casi alle Assistenti Sociali che, con colloquio telefonico (in attuazione dei dispositivi ministeriali che prevedono forme di lavoro agile, al fine di ridurre al minimo i fenomeni di assembramento), effettuano una analisi preliminare dei casi volta ad accertare quanto dichiarato e valutare il reale danno subito dal nucleo a seguito dell’emergenza in corso.

Alla luce di quanto esposto, non si riscontrano gli estremi di irregolarità amministrative e profili di illecito nelle procedure sin qui adottate dall’Amministrazione per garantire l’attuazione della misura economica di solidarietà alimentare.