In data 20 marzo u.s., personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile – “III Sez. Reati contro la Persona”, a seguito delle indagini espletate, coordinate e dirette dalla locale Procura della Repubblica, ha dato esecuzione ad ordinanza applicativa della misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla parte offesa, emessa dall’Ufficio GIP del Tribunale di Foggia, a carico di un uomo foggiano classe 86, in quanto gravemente indiziato del reato di atti persecutori.
La meticolosa escussione dei testimoni, nonché l’acquisizione dei messaggi inoltrati dall’indagato, permettevano di ricostruire come al termine della relazione tra l’uomo e la parte offesa, dovuta al disinteressamento del primo verso la famiglia ed in particolare nei confronti del figlio della coppia, la donna diveniva bersaglio di una serie di condotte moleste ed ossessive.
L’invio di numerosissimi messaggi, dal tenore esasperante volti a convincere la donna a riprendere la relazione sentimentale interrotta, si alternavano a frasi ingiuriose e volgari, anche in orario notturno.
Gli atti persecutori dell’indagato si spingevano sino al pedinamento e all’appostamento nei locali solitamente frequentati dalla donna il sabato sera con le amiche e il nuovo compagno, comportamenti spesso accompagnati da minacce, anche di morte, e toni ingiuriosi.