L’amministrazione Landella trascura le emergenze della città e si consuma nella spartizione del potere.

L’ultimo avvicendamento all’interno della giunta Landella rappresenta l’ennesima ed eloquente dimostrazione di quanto il governo della Città sia incurante dei seppur gravi problemi della comunità, preso ed assillato della gestione di un potere fine a se stesso.
Abbiamo più volte denunciato i gravi ritardi della Capitanata nel settore dell’economia, dove gli imprenditori investono poco e lo stato di debolezza sul piano occupazionale sta assumendo connotati strutturali; un settore, quello economico, che in questo momento, a causa del coronavirus, sta subendo ulteriori e gravissime penalizzazioni dalle conseguenze al momento non valutabili. Eppure, nonostante il momento contingente, si è ritenuto necessario procedere alla sostituzione dell’assessore con delega al servizio integrato attività economiche, una sostituzione che inevitabilmente comporterà problemi di continuità nella conduzione del settore; e tutto ciò per ragioni esclusivamente di natura politica e, per quanto ne sappiamo, non per ragioni riconducibili alla gestione da parte dell’assessore “sfiduciato”. In altre parole, questioni attinenti la spartizione del potere hanno prevalso sulla necessità, in questo momento irrinunciabile, di trasmettere un segnale di un’azione amministrativa rispettosa del particolare momento di difficoltà che i cittadini stanno attraversando.
Ma la gestione di un potere fine a se stesso, sembra aver avuto il sopravvento anche su altre emergenze, quale ad esempio il contrasto al fenomeno criminale, della cui gravità ne ha parlato anche un consigliere di maggioranza, il dott. Bruno Longo, quando ha evidenziato che “l’amministrazione comunale di Foggia non può risultare inerte e non può non intraprendere ulteriori azioni di verifica e di sbarramento ad eventuali tentativi di infiltrazione malavitosa nel tessuto produttivo e finanziario del Comune di Foggia.” Un mese fa l’assise comunale si è riunita (sebbene con un ingiustificato ritardo rispetto a quando avrebbe dovuto farlo) per dibattere sulla questione criminalità ed ha approvato una serie di iniziative ed azioni per contrastare il dilagare del fenomeno criminale: ebbene, a distanza di circa un mese, l’amministrazione ha dato seguito al deliberato? ha provveduto ad adottare idonei provvedimenti finalizzati all’attuazione di alcune delle proposte approvate? si è fatta carico di stilare un programma su tempi e modalità delle strategie da mettere in campo?
Ai cittadini non risulta pervenuto nessun segnale significativo in tal senso, ma un segnale di “calma piatta”, in cui le acque vengono agitate solo da scontri interni alla maggioranza per la divisione del potere.

Pippo Cavaliere