In considerazione delle ultime notizie apparse sugli organi di informazione, si fa chiarezza in merito alle procedure di internalizzazione del servizio CUP della ASL Foggia anche in virtù dello sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali per il prossimo lunedì 17 febbraio.
Qualora non dovesse essere revocato, l’Azienda si scusa per il disagio e per eventuali disservizi all’utenza.
Il Direttore Generale Vito Piazzolla ha incontrato i referenti delle sigle sindacali CUB e UGL e ha voluto che all’incontro fosse presente anche l’Amministratore Unico di Sanitaservice s.r.l. Massimo Russo al quale è stato dato mandato di concludere la procedura di internalizzazione (Deliberazione del Direttore Generale n. 1441 del 23 ottobre 2019).
All’origine della riunione l’assoluta determinazione della ASL a portare a compimento questa complessa procedura nel più breve tempo possibile e, allo stesso tempo, la ferma volontà della Direzione Generale di superare le criticità segnalate dai sindacati in merito all’individuazione dei lavoratori a cui riconoscere il diritto di usufruire della clausola sociale.
Criticità, queste, generate dalla laboriosa trattativa con l’attuale gestore del servizio che avrebbe dovuto fornire in tempo utile l’elenco dei dipendenti a Sanitaservice, società in house subentrante nel servizio.
Piazzolla ha chiarito che l’applicazione della clausola sociale non costituisce un obbligo per la ASL, ma una opzione che la Direzione Generale ha voluto adottare per tutelare la stabilità occupazionale del personale impiegato nel servizio CUP, ma anche per garantire la continuità delle competenze che non devono andare disperse.
Tuttavia l’internalizzazione, così come prevista dalle norme, prevede una selezione tra i lavoratori aventi diritto.
Si tratta di 66 dipendenti regolarmente impiegati in maniera stabile e continuativa, sia a tempo pieno che parziale, presso i 74 sportelli aziendali e, pertanto, aventi diritto all’applicazione della clausola sociale.
Cosi come previsto dal contratto sottoscritto dall’attuale gestore, si tratta di un numero di addetti complessivo che garantisce l’esecuzione del servizio in termini qualitativi e quantitativi.
Lo sviluppo quantitativo delle ore previste da contratto è di 59 risorse equivalenti, un limite che non può essere assolutamente superato in quanto esiste un vincolo di convenienza economica che, qualora non rispettato, invaliderebbe tutta la procedura di internalizzazione nella società in house che è stata complessa, faticosa e impegnativa.
È per questo che non possono essere previste ulteriori internalizzazioni.
D’altronde non è comprensibile a quale titolo si dovrebbe andare oltre i livelli previsti dalla commessa.
Tenuto conto, quindi, di questo vincolo invalicabile, risultano incomprensibili alcune richieste di ampliamento del numero di risorse equivalenti pervenute dalle organizzazioni sindacali che sarebbero causa della impossibilità di portare a termine la procedura.
Per quanto concerne, invece, alcune richieste fatte dalle organizzazioni sindacali in merito agli operatori che sono stati utilizzati per effettuare sostituzione agli sportelli CUP, si sta valutando una soluzione transitoria che, qualora percorribile, prevede il loro inserimento in una ulteriore categoria dedicata al personale “supplente”.
È utile specificare, tuttavia, che si tratta di personale arruolato per sostituire alcuni titolari per periodi di aspettativa previsti dai contratti e che, pertanto, non ha maturato alcun diritto in quanto assunto per il tempo necessario alla sostituzione.
Gli aventi diritto restano i dipendenti assegnati in maniera stabile e continuativa al CUP.
In relazione, invece, agli operatori che hanno prestato il loro lavoro, anche parzialmente agli sportelli CUP, ma che sono stati contrattualizzati dall’attuale gestore per prestare servizio nel Contact Center, la questione è da ritenersi superata perché il Direttore Generale ha dato mandato di avviare la procedura di internalizzazione anche per il Contact Center (come da Deliberazione del Direttore Generale n. 1441 del 23 ottobre 2019).
La riorganizzazione dei Centri Unici di Prenotazione è, infatti, il primo step del più ampio progetto “Accoglienza-Hospitality” predisposto dalla Direzione Generale per riqualificare i percorsi di accoglienza all’interno delle sedi aziendali, in tutti i luoghi, fisici o virtuali, deputati al front office, migliorando la qualità dei servizi.
Il progetto si basa sul concetto di “umanizzazione” che racchiude la capacità di “accogliere” il paziente nel suo insieme, con tutte le sue esigenze psicologiche, relazionali e sociali.
Questo, anche in coerenza con i principi ispiratori del “Progetto Regionale Hospitality – Linee Guida sull’accoglienza nelle strutture sanitarie pugliesi”.
In considerazione della capillare diffusione dei servizi aziendali sul vasto territorio provinciale, il progetto aziendale “Accoglienza” ingloba quello regionale “Hospitality” e, allo stesso tempo, ne offre una lettura a più ampio respiro.
Intenzione della ASL Foggia è di accorpare i CUP, le attività di “anagrafe sanitaria”, “esenzione ticket”, “scelta e revoca” per agevolare l’utenza sin dalla fase di primo accesso ai servizi ambulatoriali e territoriali, attraverso un modello di accoglienza che coordini l’organizzazione dei servizi, migliori la fruizione degli stessi, abbatta i tempi di rispsta ai cittadini.