RETROCESSI

“Abbiamo il coltello dalla parte del manico e dobbiamo sfruttarlo vincendo”. Così parlò Gianluca Grassadonia nella conferenza stampa prima della partenza per Verona. Ci si aspettava di vedere un Foggia tonico, determinato e, soprattutto deciso ad approfittare di un Verona messo davvero male sotto tutti gli aspetti. E, conseguentemente, garantirsi, come minimo, il posto nei playout. Invece, la compagine rossonera si è sciolta al Bentegodi. Dopo un primo tempo quasi anonimo e “lasciato” all’iniziativa degli avversari, passa in vantaggio nella ripresa con l’illusorio gol di Iemmello. Molti avranno pensato è fatta. Adesso il Foggia agirà in contropiede e piazzerà il colpo del ko. Macché ! Si arretra tutti, a difendere il golletto di vantaggio. Il Verona attacca in modo molto confuso ma la retroguardia rossonera soffre e, prima o poi (probabilmente a qualcuno le altre 37 partite non sono bastate), ci sarà l’errore in difesa. Così, puntualmente, Di Carmine pareggia i conti, maramaldeggiando al limite dell’area rossonera. Il Foggia reagisce ma Galano e Iemmello sbagliano gol incredibili. Il pari potrebbe anche bastare. Ma la difesa rossonera è ancora in vena di regali. Fa il “bis” di errori e il calcio di rigore di Di Carmine li condanna alla retrocessione. Il Venezia poi, come previsto, ribalta il risultato a Carpi e il Foggia non riesce nemmeno a portare via il punto che avrebbe significato quantomeno accesso allo spareggio. Eventualità che comunque potrebbe ancora materializzarsi se venerdi 17 (sigh) il Collegio di Garanzia del Coni dovesse ridurre la penalizzazione di almeno un punto. E così il Foggia andrebbe a disputare il playout, col morale sotto i tacchi, con la delusione e la rabbia dei tifosi e con una squadra che di squadra o di gruppo, non ha proprio niente. Staremo a vedere. Al momento il Foggia è in C e deve ringraziare tutti, dalla proprietà all’ultimo giocatore. Tutti, indistintamente, sono responsabili di questa inaspettata e rovinosa caduta. I 99 anni di storia del Foggia Calcio sono stati rovinati da 10 mesi di anarchia e incompetenza. Si ritorna in C. E’ quello che probabilmente meritiamo. Figuracce a parte materializzate per gran parte del torneo.

VERONA – FOGGIA 2-1

Marcatori:  9’ st Iemmello, 21’ e 36’ (rig.) Di Carmine.

VERONA  (4-4-2): Silvestri; Almici, Dawidowicz, Empereur, Vitale; Zaccagni, Henderson (33’ st Colombatto), Gustafson, Laribi  Bianchetti; Di Carmine, Matos (23’ st Lee). In panchina: Ferrari, Berardi, Marrone, Pazzini, Balkovec, Kumbulla, Tupta.  Allenatore: Aglietti.

FOGGIA (3-5-2): Leali; Martinelli, Billong, Ranieri (40’ st Cicerelli); Gerbo, Greco, Busellato, Deli (40’ st Matarese), Kragl; Iemmello (32’ st Mazzeo), Galano. In panchina: Noppert, Agnelli, Loiacono, Arena, Zambelli, Ngawa,  Boldor, Sonnini, Di Masi.  Allenatore: Grassadonia.

ARBITRO: Davide Ghersini di Genova;
1° ass.: Marco Scatragli di Arezzo;
2° ass.: Paolo Formato di Benevento;
4° uff.: Francesco Guccini di Albano Laziale.

NOTE: cielo nuvoloso. Terreno in buone condizioni. Spettatori 14.000 circa (tremila  i tifosi ospiti). Ammoniti:  Gustafson  (V), Busellato, Iemmello, Matarese   (F). Espulso Almici 39’st per doppio giallo. Angoli: 6-1 per il Foggia. Recupero:  0′- 4′.

 

Vittorio Marcovecchio