Nella prima mattinata odierna, nell‘area garganica tra il comune di Cagnano Varano (FG) e Rodi Garganico (FG), i Carabinieri della Compagnia di Vico del Gargano hanno dato esecuzione a un Ordine di applicazione della misura della custodia cautelare nei confronti di otto persone ritenute responsabili a vario titolo di numerosi delitti tra cui lo spaccio e la detenzione di sostanze stupefacenti, la detenzione e la fabbricazione di materiale esplodente di tipo micidiale, danneggiamenti, detenzione e porto di arma comune da sparo, tentato furto ai danni di istituto di credito.
Il provvedimento cautelare, emesso dal GIP di Foggia su richiesta della stessa Procura della Repubblica che ha coordinato puntualmente tutte le attività d‘indagine, ha permesso di porre fine alla commissione di gravi reati.
Le indagini hanno avuto inizio a seguito di un furto aggravato perpetrato nel marzo del 2018 in un‘abitazione di Rodi Garganico. In quell‘occasione quattro soggetti travisati, hanno smurato e asportato una cassaforte con all‘interno circa 35.000 euro in contanti, oltre a vari monili d‘oro. Gli immediati riscontri investigativi hanno sin da subito permesso di accertare che il citato BOCALE aveva assunto il ruolo di leader nel contesto delinquenziale di Cagnano Varano, specialmente in relazione allo spaccio di sostanze stupefacenti, e che il furto era stato perpetrato ai danni di un soggetto debitore del corrispettivo di una partita di hashish.
Il BOCALE, infatti, era risultato a capo di un intenso e remunerativo spaccio di rilevanti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana, e che si serviva di numerosi pusher assoldati a Cagnano Varano e nei territori dei comuni limitrofi.
Sono stati recuperati in più circostanze cospicui quantitativi di sostanze stupefacenti, per un valore complessivo di circa 15.000 euro. Nello specifico sono stati sequestrati due chili e mezzo circa di marijuana, oltre ad hashish e cocaina. L‘attività tecnica ha consentito poi di accertare circa un migliaio di episodi di spaccio e di approvvigionamento delle varie tipologie di stupefacente, facendo emergere un traffico per un volume d‘affari complessivamente stimato in circa 120.000 euro.
Il gruppo criminale si era imposto sulla piazza grazie anche ad atti di intimidazione, sintomatici della spregiudicatezza dei suoi componenti, che potevano contare sulla disponibilità di armi da fuoco e di esplosivi, questi ultimi spesso confezionati in ordigni artigianali di micidiale potenza Basti pensare che ad alcuni dei soggetti tratti in arresto vengono contestati anche i seguenti episodi delittuosi:
20.04.2017, in Carpino (FG) danneggiamento del portone di un‘abitazione privata, sempre mediante esplosivo confezionato artigianalmente ma di assoluta micidialità, come rappresaglia a seguito di una lite avuta sempre per questioni legate agli stupefacenti con uno degli abitanti della casa. Nell‘occasione, per pochi attimi, non è stata coinvolta
dall‘esplosione una donna che si trovava a transitare a piedi; – 25.04.2017, in Ischitella (FG), danneggiamento mediante esplosione di un grosso ordigno di
fabbricazione artigianale di assoluta micidalità, della saracinesca e dell‘ingresso del negozio ferramenta “EDILNOVA”; 23.12.2017, in Cagnano Varano (FG), il tentativo di furto ai danni della CREDEM, mediante la collocazione di un ordigno micidiale nello sportello ATM. L‘esplosione provocava ingenti danni ma non consentiva l‘apertura del dispositivo automatico, vanificando l‘azione.
BOCALE nel maggio u.s. è stato arrestato unitamente a BORAZIO Rocco (quest‘ultimo non colpito dall‘odierna ordinanza) poiché sorpreso in possesso di due bombe artigianali del peso complessivo di 2 chili e mezzo. Tali ordigni è stato poi accertato che erano stati reperiti a Rodi Garganico da FIORINI Christian, lo stesso arrestato in flagranza venerdi scorso perchè trovato in possesso di un‘autentica polveriera, con l‘intermediazione di COLETTA Paolo Pio ed erano destinati a Manfredonia, dove sarebbero dovuti servire per danneggiare un‘attività commerciale, poi comunque “fatta saltare” pochi giorni dopo. Nelle intercettazioni, infatti, viene fatto riferimento al negozio di abbigliamento VANITY BOUTIQUE (... il negozio sta pigliando soldi a morire!...ci deve far campare pure a noi bastardo!...“). Tutto ciò è indice anche del crescente spessore delinquenziale acquisito dal gruppo oggetto dell‘odierna ordinanza e, in particolare, dal BOCALE. I contatti con gli ambienti malavitosi dei paesi limitrofi, specie con quelli di Rodi Garganico e di Manfredonia, erano assidui e BOCALE era diventato ormai un vero e proprio punto di riferimento nonché un personaggio molto temuto.
L‘estrema pericolosità degli indagati, dediti ad azioni delittuose di rilevantissimo allarme sociale attraverso l‘utilizzo in maniera disinvolta di armi e/o esplosivo confezionato in ordigni la cui micidiale potenzialità è stata ampiamente documentata dall‘analisi effettuata nei singoli casi dagli artificeri, con ingenti danni ad abitazioni, autovetture e con il rischio di uccidere o ferire gravemente ignari passanti. Tutti elementi, questi, che costituiscono un chiaro indice rivelatore di uno stabile inserimento in circuiti criminali di un certo spessore, come denotano i contatti con un esponente di spessore del clan LIBERGOLIS. Il radicamento in un ampio contesto criminale, del resto, è testimoniato dalla facilità di reperimento della sostanza stupefacente per un valora d‘affari di almeno 40.000 euro al mese.
La custodia cautelare in carcere è stata eseguita nei confronti di BOCALE Matteo, cl. ’98, MANCO Michele Pio, cl. ’90, DI MAGGIO Alessio, cl. ’96, FINI Patrizio, cl. ’92, COLETTA Paolo Pio, cl. ’99. La misura cautelare degli arresti domiciliari è stata invece eseguita nei confronti di FINI
Giovanni, cl. ‘95 e FIORINI Christian, cl. ‘88, dove già era ristretto a seguito del citato arresto della settimana scorsa. Un ulteriore soggetto è attualmente ricercato L‘odierna attività ha quindi scongiurato l‘ascesa di un gruppo criminale che stava assumendo i contorni di una vera e propria organizzazione, e costituisce un ulteriore colpo assestato dalla Procura della Repubblica di Foggia dall‘Arma dei Carabinieri alla malavita garganica.
Contestualmente, però, sono stati dati altri colpi importanti alla malavita della provincia di Foggia.
CERIGNOLA
Mercoledì scorso i militari della Stazione Carabinieri di Cerignola hanno arrestato VIRGILIO Pasquale, pregiudicato 47enne del posto, in esecuzione di un‘Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa su richiesta della Procura di Foggia, perché ritenuto responsabile di una rapina aggravata commessa lo scorso 13 agosto ai danni di un pensionato di 85 anni. Quel giorno l‘anziano, appena uscito da un ufficio postale cittadino dove aveva ritirato del denaro, era improvvisamente stato aggredito alle spalle dal rapinatore che, dopo aver tentato di sfilargli il portafogli, lo aveva sopraffatto, fino a farlo cadere a terra, per poi darsi alla fuga con solamente una banconota da 20 euro, non essendo riuscendo, nella concitazione del momento, nell‘intento di arraffare l‘intera somma di denaro. Le indagini tempestivamente svolte dai Carabinieri di Cerignola, anche mediante l‘acquisizione e la successiva visione dei filmati dei sistemi di videosorveglianza di alcune abitazioni della zona, avevano consentito di identificare nel VIRGILIO l‘autore dell‘odiosa aggressione. L‘uomo è stato arrestato ed associato alla casa circondariale di Foggia.
I Carabinieri della Stazione di San Ferdinando di Puglia hanno arrestato, sempre lo scorso mercoledì, RINELLI Antonio, pregiudicato 32enne di Margherita di Savoia. Nei suoi confronti è stata eseguita un‘Ordinanza di custodia cautelare perché ritenuto essere l‘autore di una rapina impropria commessa il 6 settembre scorso ai danni di una guardia campestre. Quel giorno, intorno alle 15.00, la guardia giurata, nel corso del servizio di vigilanza in contrada Ceglie di Trinitapoli, aveva sorpreso un giovane intento a sottrarre dell‘uva da una vigna. All‘interno di una Lancia Y parcheggiata poco distante vi erano già tre cassette di plastica piene di uva, per un peso di circa un quintale e mezzo. Vistosi ormai scoperto, il giovane si era posto di corsa al volante dell‘auto e, avviato il motore, si era indifferente al fatto che la guardia campestre, nel tentativo di bloccarlo, si fosse aggrappata al mezzo, trascinandola così per una ventina metri. Caduto poi rovinosamente al suolo, il coraggioso vigilante aveva riportato lesioni varie che gli sarebbero state giudicate guaribili in 5 giorni. Le immediate e serrate indagini svolte dai Carabinieri di San Ferdinando di Puglia, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, avevano consentito di identificare nel RINELLI l’autore della rapina impropria. L‘arrestato, sottoposto agli arresti domiciliari, dovrà ora rispondere dei reati di rapina impropria, resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali aggravate.
SAN GIOVANNI ROTONDO
Nella notte di domenica scorsa i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Giovanni Rotondo, unitamente a quelli della Stazione di Rignano Garganico, a conclusione di un‘articolata attività investigativa hanno sottoposto a fermo del P.M. BIZSI Matilda, quarantunenne, incensurata di origine romena e residente a Rignano Garganico, per tentato
omicidio ai danni del convivente, Demaio Nazario, pregiudicato quarantenne del posto, già a sua volta tratto in arresto nel 2017 per atti persecutori nei confronti della stessa donna.
Il provvedimento restrittivo è scaturito da un‘ininterrotta attività investigativa iniziata a seguito del ferimento del Demaio, la sera dello scorso 29 gennaio, consistita in escussione di testi, attività tecniche, visione delle immagini registrate da numerose telecamere di videosorveglianza e rilievi ad opera della Sezione Investigativa Scientifica del Reparto Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia.
La vittima, che la mattina di mercoledi 30 si era presentata presso l‘Ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo per una grave emorragia interna causata da una ferita penetrante al fianco destro, inferta con un‘arma da punta e da taglio, ai Carabinieri aveva fornito una descrizione dei fatti risultata subito poco credibile, avendo dichiarato di essere stato colpito per strada da due sconosciuti, che lo avevano avvicinato a bordo di una moto, e che se ne erano poi andati senza dire nemmeno una parola. Sono allora iniziate le indagini da parte della Procura della Repubblica di Foggia e dei Carabinieri di San Giovanni Rotondo, che, nel ricostruire la reale dinamica dell‘evento, hanno acquisito solidi elementi probatori per sostenere la responsabilità della convivente dell‘uomo, la quale, al termine di un alterco scaturito per motivi passionali, avrebbe colpito la vittima con un coltello.
Sintetizzate dai Carabinieri in un‘accurata informativa le risultanze investigative, il Magistrato della Procura della Repubblica di Foggia ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti della donna. La BIZSI, dopo le formalità di rito, è stata tradotta presso la Casa Circondariale di Foggia, a disposizione dell‘Autorità Giudiziaria che, nel convalidare il provvedimento restrittivo del Pubblico Ministero, ne ha disposto la prosecuzione.