Solo un pari per il Foggia nell’ultimo match del 2018 e del girone d’andata. Il 2-2 con il Verona alla fine sta stretto ai rossoneri che, dopo le due sconfitte consecutive, dovevano riscattarle. La prova fornita non ha deluso le attese e contro un’ottima squadra qual è il Verona, hanno lottato sin dall’inizio e sofferto per riacciuffare il pari dopo i due svantaggi. Alla fine, avrebbero potuto far propria l’intera posta che non è arrivata solo perché i due elementi che dovrebbero fare la differenza, nei momenti cruciali del match, hanno fallito due grosse opportunità. Iemmello s’è divorato un calcio di rigore mentre Galano, a pochi minuti dal triplice fischio, non è stato all’altezza della sua fama e, solo davanti al portiere scaligero, si è fatto respingere il tiro a colpo sicuro. Peccato perché una vittoria li avrebbe rivitalizzati nel morale, in classifica e, soprattutto, li avrebbe riconciliati con i tifosi. Che sono accorsi numerosi nonostante l’insolito orario e, dopo i 10’ di silente contestazione, hanno preso a tifare e a sostenere la squadra del cuore. In più quelle che è stata la “novità” della giornata, l’esordio stagionale di Noppert, è risultata una scelta non azzeccata. Proprio un clamoroso errore del portiere rossonero, è costato il gol dell’1-2. Per fortuna poi rimediato dal grandissimo eurogol di Gerbo. Alla fine il Foggia s’è dovuto accontentare di un pareggio che, alla luce di quanto evidenziato sul campo, gli sta molto stretto. Il punto muove la classifica ma la vittoria avrebbe consentito di accorciare sensibilmente le distanze con le dirette concorrenti che lo sopravanzano. Per fortuna c’è la sosta e un intero girone di ritorno da giocare e, alla ripresa, bisognerà farsi trovare pronti a ripartire con la stessa voglia, la stessa energia messa in campo contro il Verona. Magari avessero sempre giocato così intensamente … Mister Padalino cambia modulo e si affida al miglior undici. Nel 3-4-3, davanti al debuttante Noppert, preferito a Bizzarri, ritrova Martinelli e lo affianca a Tonucci e Ranieri. A centrocampo, dopo la squalifica rientra Gerbo che, con capitan Agnelli, Zambelli e Kragl hanno il compito di dirigere le operazioni nella zona nevralgica del campo. In attacco il “trio” che dovrebbe essere delle meraviglie, Galano, Mazzeo e Iemmello. La gara è molto sentita e, sulle due curve rossonere, inizialmente si sciopera. La gara intanto è subito entusiasmante. Le due squadre si affrontano a viso aperto e c’è voglia di prevalere l’una sull’altra. Il Verona, dall’alto della sua classifica e del suo notevole impianto di gioco, appare però più concreto. E quando affonda crea pericoli. Anche se è il Foggia a sporgere per primo il naso al di là della trequarti. Ci prova subito Agnelli dopo 20” dal limite ma Silvestri para. Poi tenta Kragl (3’) su calcio di punizione ma la sfera è alta sulla traversa. Come detto, il Verona è pericoloso e Pazzini (4’), di testa spedisce alle spalle di Noppert ma sul cross proveniente dalla destra è in netta posizione di offside. Sul ribaltamento di fronte c’è l’occasionissima per il Foggia. Sul cross di Galano, Mazzeo svirgola la palla e Kragl (5’) da ottima posizione sparacchia in curva. Il Foggia spinge e si espone alle azioni di rimessa del Verona. Infatti, nel momento migliore dei rossoneri gli ospiti passano in vantaggio. Dall’ennesimo traversone dalla destra la palla giunge a Lee (15’) che calcia a rete. Noppert si oppone come può ma sulla sua respinta c’è Pazzini, lesto a ribadire in rete. Sul già “freddo” Zaccheria scende ancor più il gelo e, in contropiede gli scaligeri potrebbero ancora far male. Sempre Pazini (17’) prova la battuta al volo che sfiora il montante. Il Foggia è un po’ confuso ed affiorano i fantasmi di un ennesimo passo falso. Ci vogliono 10’ per riprendersi dallo shock e Galano (28’) su assist di Agnelli potrebbe pareggiare ma la conclusione è fuori misura. Gol che però è solo rimandato. Zambelli mette al centro un pallone “velenoso” sul quale Dawidowicz interviene in malo modo consegnando a Mazzeo (30’), la possibilità di spingerlo in fondo al sacco. Sulle ali dell’entusiasmo e del “ritrovato” sostegno degli 8.000, il Foggia insiste e continua a spingere. La gara sale di tono e le emozioni si susseguono senza sosta. Kragl (35’) su calcio di punizione costringe Silvestri a distendersi alla sua sinistra per deviare la sfera in angolo. Risponde immediatamente Henderson (39’) con un fendente dal limite dell’area che fa la barba al palo. Dall’altra parte Kragl (42’) calcia male ma il tiro diventa un assist che nè Mazzeo né Galano riescono a sfruttare. Ma il pericolo è sempre in agguato e il Verona passa di nuovo in vantaggio. Da un cross proveniente dalla sinistra, Noppert interviene, male, smanacciando sui piedi di Lee (44’). Troppo facile per il coreano infilare nella porta sguarnita. Si va così al riposo col Verona in vantaggio (1-2). Si riprende a giocare con identica intensità. Matos scappa via e produce l’assist per Pazzini (8’) che non aggancia. Risponde Iemmello (10’) con un tiro al volo che trova ancora pronto Silvestri. Ancora Pazzini (13’) protagonista con fuga e il preciso diagonale sul quale si oppone Noppert. Sul ribaltamento di fronte Iemmello di testa va a segno ma l’arbitro non convalida per un presunto fallo su un difensore. Il Foggia ci crede e preme e pressa a tutto campo, costringendo il Verona a presidiare molto di più la difesa. Agnelli lotta e ruba palloni in serie. Gerbo fila come un treno su e giù per il rettangolo di gioco, innescando ottime giocate. Sugli esterni Zambelli e Kragl forniscono in enorme apporto. E il Foggia ha l’occasione per pareggiare i conti. Kragl batte il settimo calcio d’angolo e Caracciolo affonda Tonucci che s’appresta a saltare. E’ calcio di rigore. Alla battuta va Iemmello (16’) che indirizza centralmente e Silvestri non si fa pregare per neutralizzare il terzo penalty stagionale. L’errore dal dischetto non frena la reazione del Foggia. Kragl (22’) dal limite dell’area sfiora il bersaglio. Ma il gol del pari arriva poco dopo con la gran botta di Gerbo (29’) che, su servizio di Kragl, scaraventa la sfera all’incrocio dei pali. Nulla da fare stavolta per l’ottimo Silvestri. Il Foggia ci crede e spinge come un forsennato. Galano (39’) ha tra i piedi la palla del sorpasso ma, tutto solo davanti a Silvestri si fa respingere il tiro. Poi nel recupero Gerbo (50’) prova il bis sganciando un altro missile dei suoi ma la mira non è precisa come la precedente. Finisce in parità ma stavolta ai rossoneri non si può dire nulla.